Proprietà letteraria, politica e sapere: due illuministi a confronto

Ranieri, Maria Concetta (2007) Proprietà letteraria, politica e sapere: due illuministi a confronto. Bollettino telematico di filosofia politica.

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Mentre in Inghilterra, dal 1710, era già in vigore una legge sul copyright, nella Francia del XVIII secolo persisteva il regime del privilegio. Il privilegio era nato quale punto di convergenza dell’interesse politico della monarchia a detenere il controllo sulla stampa esercitando la censura preventiva e dell’interesse economico degli editori a porsi al riparo dalla concorrenza. I conflitti economici tra la corporazione degli editori parigini e quelle di provincia ed i conflitti istituzionali tra parlamenti e cancelleria condussero all’emanazione dei sei decreti del 30 agosto 1777, che innovarono la disciplina giuridica del settore editoriale francese. Questo è lo sfondo del dibattito illuministico che oppone Diderot a Condorcet - un dibattito tuttora interessantissimo, perché i suoi ingredienti sono assai simili a quelli della attuale discussione sulla proprietà intellettuale. Diderot, che si ispira alle tesi esposte dal giurista Louis D’Hericourt in una memoria del 1725, rivendica, nella "Lettre sur le commerce de la librairie", il diritto di proprietà intellettuale sulla base di una applicazione perfetta della teoria lockeana della proprietà. Il privilegio è interpretato come sigillo reale al diritto dell'autore al suo lavoro: i contratti di compravendita con l'editore sono uno strumento di emancipazione dal mecenatismo. Condorcet, a partire dai "Fragments sur la liberté de la presse", progetta una lingua universale e una comunità scientifica transnazionale. Sebbene entrambi i filosofi mirino a diffondere la conoscenza, le loro analisi approdano l’una agli antipodi dell’altra. Diderot abbraccia la prospettiva strettamente individuale dell’autore; Condorcet, invece, ha una prospettiva collettiva, o, meglio, pubblica. Diderot ricompone l’atomizzazione della conoscenza, che procede dalla rivendicazione della soggettività dei discorsi, nel dialogo, le cui condizioni politiche richiedono che l’individuo sia economicamente indipendente. Da un punto di vista storico, l’immissione del discorso scritto nel circuito della proprietà e la rivendicazione della sua soggettività ha l’obiettivo politico di estromettere il potere monarchico dalla sfera culturale ponendolo innanzi ad un limite invalicabile. Nel pensiero di Condorcet, garante di questo limite è la legge, la quale deve essere elaborata da un legislatore illuminato e puntare ad un progressivo rafforzamento e ampliamento del dominio pubblico quale condizione di possibilità di un dialogo che, libero dalle pastoie della proprietà e tessuto di generazione in generazione, può indurre ad una emancipazione che non si limita al singolo, ma coinvolge una intera collettività umana.

Item Type: Article
Natural Language Keywords: Diderot, Condorcet, copyright, privilegio, illuminismo, diritto d'autore, scienza
Subjects: Filosofia > Modern Western philosophy
Dip. Scienze della Politica > Filosofia Politica
Filosofia > Miscellany of philosophy > Filosofia Politica
Filosofia > Modern Western philosophy > Filosofia Politica
Depositing User: Maria Chiara Pievatolo
Date Deposited: 15 May 2011 14:43
Last Modified: 13 Feb 2013 17:52
NBN identifier: urn:nbn:it:unipi-9444
URI: https://archiviomarini.sp.unipi.it/id/eprint/351

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