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Prova dell'illegittimità della ristampa dei libri. Un ragionamento e una parabola
Fichte, Johann Gottlieb
Pievatolo, Maria Chiara
Printed books
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
Traduzione dall'originale tedesco di Maria Chiara Pievatolo. Sottoposta a revisione paritaria aperta e donata a Wikipedia.
2005-08-28
Article
PeerReviewed
text
en
cc_by_nc_sa
https://archiviomarini.sp.unipi.it/18/7/fichte.pdf
Fichte, Johann Gottlieb and Pievatolo, Maria Chiara (2005) Prova dell'illegittimità della ristampa dei libri. Un ragionamento e una parabola. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
http://commentbfp.sp.unipi.it/?page_id=25
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:25
2010-10-28T09:04:54Z
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Pozzo, Riccardo (a cura di), I. Kant, J.G. Fichte, J.A.H. Reimarus, L'autore e i suoi diritti. Scritti polemici sulla proprietà intellettuale, Milano, Biblioteca di via Senato, 2005.
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Modern Western philosophy
Una lunga recensione critica che spiega perché è teoreticamente fuorviante e testualmente infondato leggere Kant - come fa il volume di Riccardo Pozzo - come un precursore della proprietà intellettuale. Kant infatti non tratta il testo come un prodotto che può essere oggetto di diritti reali, ma come un'azione, vale a dire come un discorso di un autore al pubblico, del quale l'editore si fa mediatore. Il ristampatore abusivo, in questa prospettiva, non è un "ladro", ma un procuratore senza procura, che parla in nome dell'autore senza averne il mandato. I diritti dell'editore non sono dunque i diritti di un proprietario che ha ricevuto un oggetto dal proprietario originario, ma quelli di un mandatario, che rimangono giustificati solo in quanto aiutano - e non ostacolano - l'autore a raggiungere il pubblico.
Anche la tesi di Pozzo per la quale il diritto d'autore, in quanto diritto personale, è un "diritto della personalità" è fondata su uno sconcertante fraintendimento del concetto kantiano di "diritto personale". Come viene chiaramente spiegato nella "Metafisica dei costumi" (Ak VI, 271, §18), il diritto personale è il diritto a ottenere prestazioni dalle persone - dal quale discende, nel caso specifico, il rapporto che legittima l'editore autorizzato a parlare in nome dell'autore. Il ristampatore non autorizzato - di nuovo - non ruba nulla: si limita a far assumere all'autore un impegno nei confronti del pubblico senza aver chiesto il suo consenso.
2006-03
Article
PeerReviewed
text
en
cc_by_sa
https://archiviomarini.sp.unipi.it/42/6/pozza.pdf
text
en
cc_by_sa
https://archiviomarini.sp.unipi.it/42/1/pozz.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2006) Pozzo, Riccardo (a cura di), I. Kant, J.G. Fichte, J.A.H. Reimarus, L'autore e i suoi diritti. Scritti polemici sulla proprietà intellettuale, Milano, Biblioteca di via Senato, 2005. ReF - Recensioni filosofiche (nuova serie), 5. ISSN 1826-4654
https://www.recensionifilosofiche.it/crono/2006-03/pozzo.htm
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L'Anima kantiana dell'America. Una conversazione con Ermanno Bencivenga
De Federicis, Nico
Filosofia Politica
Political ethics
Civil & political rights
Nota al volume di Ermanno Bencivenga: "Le due Americhe" (Milano, Mondadori 2005). Il testo discute la rivisitazione del tema 'la libertà in America', con particolare riferimento allo sfondo kantiano delle tesi di Bencivenga.
2006
Article
PeerReviewed
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en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/55/1/ndf_bencive.pdf
De Federicis, Nico (2006) L'Anima kantiana dell'America. Una conversazione con Ermanno Bencivenga. Ragion Pratica (2, dic). pp. 555-569.
http://www.mulino.it/edizioni/riviste/scheda_fascicolo.php?isbn=10324-4
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Review of U. Bultrighini (ed.), Democrazia e antidemocrazia nel mondo greco. Atti del convegno internazionale di studi, Chieti 9-11 aprile 2003.
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Ancient, medieval, Oriental philosophy
2006-10-28
Article
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/80/1/bryn.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2006) Review of U. Bultrighini (ed.), Democrazia e antidemocrazia nel mondo greco. Atti del convegno internazionale di studi, Chieti 9-11 aprile 2003. Bryn Mawr Classical Review, 2006.1.
http://ccat.sas.upenn.edu/bmcr/2006/2006-10-42.html
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Una malattia europea: il 'nuovo discorso coloniale' francese e i suoi critici
Costantini, Dino
Filosofia Politica
L’Europa ama descriversi come la culla della civiltà, il faro della modernità e del progresso, la patria della democrazia e dei diritti umani. Una simile autorappresentazione regge solo relegando nell’oblio la storia coloniale, cui è assegnato un ruolo del tutto marginale nella costruzione dell’ identità politica europea e occidentale. In realtà, come mostra il caso francese su cui si concentra questo libro, c’è un rapporto ambiguo, sin dall’epoca della Rivoluzione, tra la teoria dei diritti umani e l’arbitrio coloniale. Il colonialismo europeo non solo ha regolarmente disatteso i principi democratici e umanitari, ma li ha trasformati in un prezioso strumento al servizio della giustificazione della dominazione, come mostra esemplarmente l’analisi del discorso coloniale dell’epoca dell’apogeo dell’Impero. L’uso strumentale che il colonialismo ha fatto dell’universalismo spiega perché, come afferma Frantz Fanon, "quando un colonizzato sente un discorso sulla cultura occidentale, tira fuori il suo machete o per lo meno si assicura che sia a portata di mano". Il ripresentarsi nella nostra attualità politica di molti argomenti tipici del discorso coloniale, rende la rilettura della critica postcoloniale un prezioso antidoto per una patologia dalla quale l’Europa non si è mai completamente liberata. La contestazione della riduzione dell’umano all’europeo operata da Aimé Césaire, Albert Memmi e Frantz Fanon, potrebbe contribuire alla costruzione di un universalismo postrazziale, che sappia superare i fraintendimenti culturalisti ponendo concretamente la questione propriamente politica di un’integrazione al di là di ogni appartenenza.
PLUS - Pisa University Press
2006
Book
PeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/81/1/Una_malattia_europea.pdf
coverimage
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/81/2/copertina_costantini.pdf
Costantini, Dino (2006) Una malattia europea: il 'nuovo discorso coloniale' francese e i suoi critici. Methexis, 10 . PLUS - Pisa University Press, Pisa, Italia. ISBN 88 8492 423 5 (In Press)
http://bfp.sp.unipi.it/ebooks/costantini.html
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Lo statuto proprietario delle idee e del sapere sulla natura: la recinzione dei commons culturali in Lawrence Lessig ed il brevetto sul vivente in Vandana Shiva
Cordoba, M.S.
Filosofia Politica
2006-11-29
Thesis
NonPeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/86/1/maria_soledad_cordoba_tesi_Final.pdf
Cordoba, M.S. (2006) Lo statuto proprietario delle idee e del sapere sulla natura: la recinzione dei commons culturali in Lawrence Lessig ed il brevetto sul vivente in Vandana Shiva. Masters thesis, Università degli Studi di Trento.
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John Locke, Due trattati sul governo
Casalini, Brunella
Filosofia Politica
Nuova traduzione dei "Due trattati sul governo" di John Locke
bollettino di filosofia politica
2007-01-02
Other
NonPeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/87/1/casaliniultimo.pdf
Casalini, Brunella (2007) John Locke, Due trattati sul governo. bollettino di filosofia politica, Pisa. (In Press)
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“L’impronta di ciò che è umano” Saggi di filosofia
Gatti, Roberto
Filosofia Politica
La secolarizzazione, quale categoria interpretativa del moderno, sembra ormai un’idea usurata. Un pensatore come Pascal, con il suo giansenismo, versione radicalizzata del cristianesimo, può però essere interpretato come il latore di un problema radicale per l’intera filosofia moderna. Infatti quest’ultima è segnata dal venir meno dello sfondo metafisico fornito, sia nella linea agostiniana sia in quella tomista, dall’ontologia della “partecipatio”. Ne risulta un “acosmismo antropologico” che, per Hans Jonas, è il fattore che consente di collegare, nel segno del “nichilismo”, la situazione spirituale e culturale entro la quale opera Pascal con quella che vede la nascita e lo sviluppo dell’esistenzialismo, esaminato nel libro attraverso la riflessione di Albert Camus. Stando così le cose, in che modo è possibile riguadagnare un fondamento e una giustificazione del Bene? In che rapporto si pone questa nuova giustificazione - che richiede un radicale ripensamento del rapporto fra trascendenza, storia e politica - con un tema cruciale come quello dell’identità del soggetto, della natura del legame intersoggettivo, della costituzione stessa dell’ordine politico? Sono questi gli argomenti centrali del libro, nella trattazione dei quali il riferimento ai testi classici della filosofia si intreccia con il ricorso a generi di scrittura, come l’autobiografia (Agostino e Rousseau), che si dimostrano riferimenti preziosi anche per la riflessione politica.
Plus
2006
Book
PeerReviewed
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it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/94/1/methexis_gatt_online.pdf
Gatti, Roberto (2006) “L’impronta di ciò che è umano” Saggi di filosofia. Plus, Pisa.
http://bfp.sp.unipi.it/ebooks/gatti.html
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The pirate from Koenigsberg: why closed source software is not worth of copyright protection
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
According to Kant, property applies only to touchable things, among which he includes the works of art. For the very principle of private property, a legitimate purchaser has the right to replicate and to share them without restrictions. Kant recognizes copyright only on written texts, by conceiving them as speeches that exclusively authorized spokespersons - the publishers - may convey to the public in the name of their authors. The rights of the authorized publishers, however, are justified only if they help the public to get the texts. In a Kantian environment, open source software would be worth of copyright protection, because it can be conceived as a speech meant to human beings. On the contrary, Kant would treat closed source programs as works of art, without according them copyright protection, because, as none is allowed to read and to understand them, they cannot be conceived as a speeches meant to the public. Closed source programs are like sealed books that no one is allowed to read: why do we keep on taking for granted that they are worth of copyright protection?
2007-04-01
Article
NonPeerReviewed
text
en
cc_by_sa
https://archiviomarini.sp.unipi.it/102/1/pirateka.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2007) The pirate from Koenigsberg: why closed source software is not worth of copyright protection. Submitted to "First Monday". (Submitted)
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2013-06-18T16:41:50Z
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Il mercante e il califfo: politiche della proprietà intellettuale
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
L'articolo propone un confronto fra Kant e Fichte sul problema del diritto d'autore. Fichte lo connette all'originalità, lo equipara alla proprietà e prevede per chi lo viola le stesse sanzioni penali comminate per il furto. Kant, seguendo la tradizione del diritto romano, non riconosce la proprietà privata su oggetti immateriali: il ristampatore, semplicemente, parla al pubblico in nome dell'autore senza l'autorizzazione di quest'ultimo. Nella prospettiva di Kant, l'illegittimità non sta nella riproduzione, ma solo nella sua diffusione non autorizzata al pubblico. La posizione di Fichte precorre le asprezze della legislazione contemporanea sul copyright; quella di Kant potrebbe ispirare un diritto più mite e più consono all'ambiente della rete, che lascerebbe interamente libero ogni uso personale dei testi, e sanzionerebbe solo la pirateria vera e propria.
2006
Article
PeerReviewed
text
it
cc_by_sa
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Pievatolo, Maria Chiara (2006) Il mercante e il califfo: politiche della proprietà intellettuale. Società italiana di filosofia politica.
http://www.sifp.it/articoli.php?idTem=3&idMess=497
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La via verso l'alto: autonomia dell'anima e politica nella Repubblica di Platone
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Ancient, medieval, Oriental philosophy
Platonic philosophy
Un'ipotesi di lettura della "Repubblica" di Platone finalizzata a mostrare che il suo fondamento non è nell'antropologia, bensì nell'autonomia dell'anima razionale - contro un diffusa interpretazione per la quale la filosofia politica platonica è riducibile alle sue basi antropologiche.
FrancoAngeli
2007
Book Section
PeerReviewed
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/104/1/viaascendenteANG.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2007) La via verso l'alto: autonomia dell'anima e politica nella Repubblica di Platone. In: La filosofia politica di Platone. FrancoAngeli, Milano. (In Press)
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John Locke, Due trattati sul governo
Casalini, Brunella
Filosofia Politica
Nuova traduzione dei "Due trattati sul governo" di John Locke
bollettino di filosofia politica
2007-06-19
Other
NonPeerReviewed
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en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/106/1/methexis10.zip
Casalini, Brunella (2007) John Locke, Due trattati sul governo. bollettino di filosofia politica, Pisa. (In Press)
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“Only the philosophical eye”. La Rivoluzione francese attraverso la lettura di Mary Wollstonecraft
Casalini, Brunella
Filosofia Politica
An Historical and Moral View of the French Revolution (1994) è l'opera meno nota e studiata della Wollstonecraft. Nonostante la sua veste apparentemente storica, essa offre —come si cercherà di mostrare— un necessario approfondimento di quel quadro politico normativo che nelle sue linee essenziali usciva già dalle pagine della Vindication of the Rights of Men (1790) e della successiva Vindication of the Rights of Woman (1792). In quest’opera diviene più che mai chiaro che la difesa della Rivoluzione francese, che l’aveva impegnata fin dalla stesura della prima Vindication, non è condotta solo in nome del progresso contro la conservazione, di una concezione democratica ed egualitaria contro una concezione gerarchica della politica e della vita sociale1, ma anche, in ultima analisi —come evidenzia già John Adams alla fine del Settecento nelle sue attente e appassionate note di lettura — , di una visione antropologica ottimistica, di stampo utopico, contro una concezione pessimistica di matrice realistica.
2007-09-25
Article
PeerReviewed
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it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/124/1/Frenchrevolution.pdf
Casalini, Brunella (2007) “Only the philosophical eye”. La Rivoluzione francese attraverso la lettura di Mary Wollstonecraft. Filosofia politica, accett. (In Press)
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/130/
Tocqueville e la famiglia nella costruzione dell'ordine politico liberale
Casalini, Brunella
Filosofia Politica
Il Tocqueville degli anni successivi al 1835 è mosso da una serie di preoccupazioni in gran parte inedite, derivate da un’accresciuta sensibilità per i problemi dell’industrialismo e del pauperismo. Sulla base di queste nuove sollecitazioni compaiono nelle pagine del secondo libro della Democrazia in America tematiche precedentemente assenti, come la questione dei salari e della nuova aristocrazia industriale, mentre passano dallo sfondo in primo piano temi già presenti nel primo libro, che sono oggetto di una ridefinizione o di una più approfondita considerazione. Tale è il caso della questione della donna e della famiglia, che occupa nel secondo libro lo spazio di ben cinque capitoli. Obiettivo del presente lavoro è stabilire un nesso tra quelle pagine e gli scritti che Tocqueville consacra al problema del pauperismo e più in particolare al caso degli enfants trouvés.
Donzelli
Donzelli, M.
Pozzi, R.
2003
Book Section
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/130/1/7.casalini.pdf
Casalini, Brunella (2003) Tocqueville e la famiglia nella costruzione dell'ordine politico liberale. In: Patologie della politica. Donzelli, Roma.
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:133
2010-10-28T09:00:41Z
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Politeness, socialità e carattere in Shaftesbury
Casalini, Brunella
Filosofia Politica
Nonostante i suoi legami con la cultura dei country Whigs, Shaftesbury è stato letto per lo più come un autore importante soltanto nell’ambito della morale e dell’estetica. Mai è stato interpretato, almeno fino a tempi recenti, come un pensatore la cui riflessione potesse avere anche una qualche rilevanza politica. È spesso sfuggita – come ha sottolineato nei suoi lavori Lawrence Klein – l’attenzione che Shaftesbury dedica al legame tra forme politiche, cultura e manners. Sussiste, invece, un nesso molto forte tra l’emergere dell’ideale della politeness shaftesburiana e le trasformazioni della polity, oltre che dell’economy, avvenute in Inghilterra tra Sei e Settecento, in particolare in seguito alla seconda rivoluzione inglese, e alla stesura del Bill of Rights del 1689.
2001
Article
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/134/1/shafCasalini.pdf
Casalini, Brunella (2001) Politeness, socialità e carattere in Shaftesbury. La società degli individui, n. 13, (13). pp. 55-72.
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/135/
Kant's Metaphysics of Morals
De Federicis, Nico
Filosofia Politica
Recensione al voleme: Kant's Metaphysics of Morals. Interpretative Essays, ed. by M. Timmons, Oxford University Press, Oxford-New York, 2002.
2006-09-07
Article
PeerReviewed
text/html
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/135/1/timmons.html
De Federicis, Nico (2006) Kant's Metaphysics of Morals. Bollettino telematico di filosofia politica.
http://purl.org/hj/bfp/118
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/138/
Sul detto comune: il sapere è pubblico in teoria, ma privato nella pratica
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
While open access archiving and publishing are already common practices in many scientific, technical and medical (STM) fields, we cannot say the same for the humanities - especially in Italy. It is true that "information wants to be free" and ideas spread also in spite of all the copyright and closed access obstructions. However, the by-product of a such a situation is what we can call an incomplete library, which exacerbates the typical fragmentation of these disciplines. At the beginnings of Western philosophy, Plato dealt with the transition from orality to literacy, and met the challenge by combining freedom of the texts and knowledge communities. Now humanities have to face a similar challenge. And their fragmentation and lateness in the open access publishing can offer the opportunity to try out new filtering criteria, like open peer review, retroactive peer review and soft peer review. Outside the scientific community, a new kind of peer reviewing is emerging on-line - a kind of wisdom of the crowds that applies to de facto open access objects (see Chris Anderson, Wisdom of the crowds ). Although such a wisdom is not flawless, for humanities - which deal with human beings - it is crucial to communicate and to energize the new. cultivated public opinion that is arising from the Internet, if they want to preserve their eminence In a situation if information abundance, the well-known academic motto "publish or perish" might also be interpreted as "make your texts public, or perish".
2007
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/138/1/test.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2007) Sul detto comune: il sapere è pubblico in teoria, ma privato nella pratica. Cosmopolis, II (2). ISSN 1828-9231
http://www.cosmopolisonline.it/20071201/pievatolo.php
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:146
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/146/
Le point de vue philosophique de Jeanne Hersch sur les droits de l’homme
Costa, Giacomo
Filosofia Politica
Resumé: Je me propose une evaluation du travail par Jeanne Hersch sur les droits de l’homme. A-t-elle tenté de “fonder” les droits, c’est-a-dire, d’exhiber des argumentations contraignates qui en établissent la validité? Elle derive les droits d’une conception normative de la nature humaine, s’appuyant sur la volonté, qui doit etre libre, plutot que sur la raison. Ses « fondements » ne son pas des argumentations, mais des presupposées anthropologiques. Elle tente d’expliquer les echecs des droits de l’homme par une analyse de leur tendance naturelle a se multiplier, diffentier, opposer l’un l’autre. Summary : the purpose of the paper is to offer an appreciation of Jeanne Hersch’s work on the rights of man. Did she try to provide a rational foundation for them, i.e., to exhibit compelling arguments for their validity ? She derives them from a normative conception of human nature, stressing the freedom of the will rather than reason. Her « foundations » turn out to be anthropological preconditions rather than rational arguments. She tries to explain the recurrent defeats the cause of the rights of man undergoes as a consequence of their inner tendency to multiply, differentiate, oppose one-another .
2006
Article
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/146/1/MinoDroits2005ultGiu07.pdf
Costa, Giacomo (2006) Le point de vue philosophique de Jeanne Hersch sur les droits de l’homme. Revue de Théologie et de Philosophie, 138 (2). pp. 111-126.
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:154
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La responsabilità (e irresponsabilità) della ricchezza in alcune parabole evangeliche
Costa, Giacomo
Ethics
Filosofia Politica
Political ethics
Secondo un’interpretazione recente dei Vangeli, da essi i cristiani dovrebbero trarre in primo luogo non una condanna incondizionata della ricchezza, né una denuncia dei suoi pericoli spirituali, ma un invito a farne buon uso, un’esortazione alla responsabilità verso il prossimo. Questa interpretazione è convincente. Ma accanto al tema, ben noto, della responsabilità, vi è, non meno importante, quello dell’ irresponsabilità. Questo è dovuto alla prospettiva apocalittica dei Vangeli. Molte delle situazioni immaginate da Gesù si collocano a un punto di estrema discontinuità temporale, immediatamente prima del collasso del vecchio mondo, e dell’arrivo del nuovo. Tutte le attività legate alla continuazione della vita, materiale, sociale, famigliare, sono condannate alla decadenza e alla sterilità. Non vi è nulla di un facile moralismo pauperistico in questa metafisica apocalittica. Tuttavia in un simile contesto non può che restare allentato e addirittura vanificato l’esercizio di diverse forme di responsabilità. Queste infatti presuppongono un ambiente stabile, un contesto di prevedibilità e di calcolabilità. Acquistano invece rilevanza quasi esclusiva situazioni-limite in cui l’esito dipende da una e una sola decisione da prendere in un momento irripetibile. Anche in questi contesti si può forse parlare di responsabilità, ma la responsabilità si muta qui in speranza, o disperazione, e le risorse alle quali attingere nel momento della decisione oscillano tra il mero istinto di sopravvivenza e l’ispirazione divina. E’ vero che l’osservanza della normativa di emergenza indicata da Gesù per essere ammessi nel Regno è a volte da lui presentata come un investimento conveniente. Ma l’esortazione a “accumulare ricchezza in cielo, non (più) in terra”, incappa nel dubbio, suscitato dallo stesso Gesù, che presso Dio i meriti individuali acquisti non contino. Inoltre, nel passaggio dal vecchio al nuovo eone era in attesa una terribile prova, unico fondamentale collegamento tra le credenze apocalittiche di Gesù e la sua predicazione, da un lato, e la sua inattesa fine, la morte in Croce, dall’altro.
2008-04
Article
PeerReviewed
text
en
cc_by_nd
https://archiviomarini.sp.unipi.it/154/1/ricchezza.pdf
Costa, Giacomo (2008) La responsabilità (e irresponsabilità) della ricchezza in alcune parabole evangeliche. Iustitia, 61 (2/08). pp. 241-252.
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:160
2010-10-28T09:01:48Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/160/
Machiavel et son mystère. Un dialogue avec Metin Arditi
Costa, Giacomo
Filosofia Politica
[Résumé] Le « mystère Machiavel» serait que même les penseurs qui ont mieux compris sa pensée, ne cachent pas le trouble qu’elle leur cause. Au bout duquel il y aurait toujours la conviction d’ un « viol des règles fondatrices de la pensée chrétienne ». D’après M. Arditi entre Machiavel et l’éthique chrétienne il y aurait compatibilité et complémentarité au lieu d’opposition. Mais l’analyse des ses arguments, tout stimulants qu’ils sont, confirme que l’opposition subsiste. Tout comme le problème de trouver des limites aux dangers de régression barbare inhérents à l’action politique. La politique reste un défi pour l’éthique chrétienne, et pour toute éthique. [Summary] In Mr Arditi’s opinion, even the writers who have better understood Machiavelli’s thought are disturbed by it. Why ? Because of the lingering conviction that in Machiavelli « some of the basic rules of Christian thought are overridden ». But Mr. Arditi contends that between Christian ethics and Machiavelli there is compatibility and complementarity instead of opposition. His arguments, however, though stimulating, turn out to be impersuasive. The opposition persists, as does the problem of finding limits to the dangers of barbaric regressions which are inherent in political action. Politics remains a major challenge to ethics, Christian or secular.
2000
Article
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/160/1/Machiavel.pdf
Costa, Giacomo (2000) Machiavel et son mystère. Un dialogue avec Metin Arditi. Studia philosophica, 59. pp. 241-250.
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:168
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Recensione a Immanuel Kant, Guerra e pace. Politica, religiosa, filosofica, a cura di Gerardo Cunico, Reggio Emilia, Diabasis, 2004, pp. 156.
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
2008
Article
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/168/1/KANT_%28Pievatolo%29.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2008) Recensione a Immanuel Kant, Guerra e pace. Politica, religiosa, filosofica, a cura di Gerardo Cunico, Reggio Emilia, Diabasis, 2004, pp. 156. Studi kantiani, 21.
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Giuliano Marini interprete di Kant
De Federicis, Nico
Filosofia Politica
Political ethics
Filosofia
Una ricostruzione dei motivi ispiratori dell'interpretazione kantiana di Giuliano Marini.
2008
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/172/1/NDF_Marini.pdf
De Federicis, Nico (2008) Giuliano Marini interprete di Kant. Studi kantiani, XXI. pp. 109-120.
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:173
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/173/
Nei limiti della ragione. Il problema della famiglia in Kant
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
Modern Western philosophy
18th century, 1700-1799
L'atto sessuale può essere visto come la strumentalizzazione di un altro per il piacere di uno solo; e i bambini vengono a far parte di una famiglia senza il loro consenso. Per questo, secondo Kant, i rapporti familiari non possono essere intesi come contrattuali. D'altra parte, dal momento che le persone non sono cose, non possono neppure essere compresi come una collezione di diritti reali o diritti sulle cose. Kant sentì la necessità di aggiungere un nuovo titolo ai diritti personali e ai diritti reali, allo scopo di rispondere a una domanda fondamentale, connessa ad alcuni momenti essenziali dell esistenza umana (il rapporto sessuale e la nascita): a quali condizioni è possibile istituire una famiglia giusta? Il nuovo titolo fu molto criticato, e la teoria di Kant fu dimenticata. La Rechtslehre, tuttavia, riconosce il bambino come primo cittadino del mondo, tratta il diritto alla genitorialità come indistinto e congiunto e postula l'uguaglianza delle donne. Tale modello supera così la dicotomia tra pubblico e privato, e anticipa le teorie femministe che riconoscono la necessità di fondare la prima comunità umana su basi razionali. Nei limiti della ragione si propone di mostrare la forza innovativa del progetto di famiglia razionale kantiana grazie al confronto con Fichte e Mary Wollstonecraft, e attraverso il dialogo con il dibattito femminista di oggi. È infatti possibile progettare una famiglia giusta, che tuteli i soggetti più deboli, a partire da Kant.
PLUS - Pisa University Press
2004-07
Monograph
NonPeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/173/1/famiglia.pdf
Di Donato, Francesca (2004) Nei limiti della ragione. Il problema della famiglia in Kant. Other. PLUS - Pisa University Press, Pisa, Italia.
http://bfp.sp.unipi.it/ebooks/fddfam.html
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:174
2013-08-28T08:46:10Z
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Per la pubblicità del sapere I bibliotecari, i ricercatori, gli editori e il controllo dell editoria scientifica
Guédon, Jean Claude
Filosofia Politica
Una pubblicazione, per avere un valore “scientifico”, deve uscire presso un editore noto e su una rivista prestigiosa. Nel mondo delle scienze naturali questo luogo comune ha fatto la fortuna degli editori: se ci sono riviste così importanti che tutte le biblioteche universitarie devono averle, i loro prezzi di abbonamento possono essere aumentati a piacere. Il sistema editoriale tradizionale ha inoltre sfruttato la digitalizzazione per restringere l’accesso ai testi, tramite licenze che riconoscono agli utenti delle biblioteche diritti di lettura soltanto temporanei. Ne risulta un sapere per pochi e controllato da pochi, perché le sue fonti sono saldamente in mano a poteri oligopolistici e oligarchici. Jean-Claude Guédon dimostra che il luogo comune all’origine di questo esito vale solo per il mondo della stampa e non per quello della rete. I costi e la tecnologia delle pubblicazioni a stampa richiedono sia la mediazione di un editore, sia la selezione preliminare di ciò che si deve pubblicare. In rete, di contro, gli autori possono pubblicare direttamente tutto quello che vogliono; la selezione avviene successivamente, attraverso l uso. Se la vita della scienza dipende dalla discussione pubblica, la pubblicità del sapere non è un problema tecnico o editoriale: è un problema politico e culturale. Un problema che ha a che vedere con la libertà degli studiosi stessi, sia come autori sia come lettori.
PLUS - Pisa University Press
2004
Monograph
NonPeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/174/1/guedon.pdf
Guédon, Jean Claude (2004) Per la pubblicità del sapere I bibliotecari, i ricercatori, gli editori e il controllo dell editoria scientifica. Other. PLUS - Pisa University Press, Pisa, Italia.
http://bfp.sp.unipi.it/ebooks/guedon.html
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:175
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/175/
Come si valuta la qualità nella Repubblica della Scienza? Una riflessione sul concetto di peer review
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
Peer reviewing is often called for as an essential divide between scientific knowledge and bare opinion. In general terms, it is an evaluation tool consisting in the formula through which an academic submits a text to the opinion of other academics (the so-called “peers”) who state its legitimacy; as a technical term, it amounts to the specific evaluation process that comes before publication on a scientific journal, a presentation’s approval to a conference or funding and grant allocation by funding agencies. In the abstract, peer review is required for appraising the quality of knowledge while it helps assuring its truthfulness and reputation; significantly, in the current transition between print and digital era, peer review itself is evoked as an element of continuity with the past and as a guarantee of scientific quality: while technology continuously upgrades, it is claimed, the knowledge validation process remains the same. Actually, it is one of the engines propelling research funding: as a filter by which it is decided whether to publish a scientific result, it influences both recruitment and career in the Republic of Science phaenomenon (that is, both in the academia and within research institutions), and public and private research funding. In practice, it often leaves room for abuses and frauds, allowing the darkest exertion of academic power. It may be for these reasons that peer review is acknowledged as the distinguishing feature of the modern academic system and, although legally unbinding, not only it is embraced (as a tool of the trade) by generations of scholars, but also it is very often deemed as the establishing and distinguishing feature of scientific knowledge. In the following pages I will examine the current praxis of peer review, to meditate then on the evolution and the future of this tool and, eventually, I will cast a glance at the historical and technological framework in which it first came to light. Il peer reviewing è spesso invocato come essenziale linea di demarcazione tra sapere scientifico e semplice opinione. Inteso in senso generico, esso è una forma di valutazione che consiste nella procedura tramite la quale un accademico sottopone un testo al giudizio di altri accademici (i cosiddetti “pari”) che ne stabiliscono la validità; come termine tecnico, corrisponde allo specifico processo di valutazione che precede la pubblicazione su una rivista scientifica, l'accettazione di una presentazione a una conferenza o l'assegnazione di fondi da parte di agenzie di finanziamento. Ma come si è definito il processo di accreditamento del sapere ancora oggi in vigore? Le tre sezioni in cui si articola questo lavoro sono dedicate: a) a considerare le diverse modalità in cui il concetto di peer review è stato declinato in epoca recente; b) a suggerire nuovi possibili modelli di peer review alla luce delle trasformazioni tecnologiche (la diffusione di Internet e del Web) che stanno rivoluzionando la pratica della comunicazione scientifica; e infine c) a ricostruire come è nato l'attuale processo di validazione della scienza, quali idee e tecnologie vi stanno alla base.
2007-07
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/175/1/peerreviewfdd_it.pdf
Di Donato, Francesca (2007) Come si valuta la qualità nella Repubblica della Scienza? Una riflessione sul concetto di peer review. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
http://purl.org/hj/bfp/164/
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:176
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/176/
Università, scienza e politica nel Conflitto delle facoltà di Kant
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
Il saggio è uno studio dedicato alla posizione di Kant in merito alla funzione pubblica dell'università e al rapporto tra potere politico e comunità scientifica, a partire da un'analisi del saggio “Il Conflitto delle facoltà” (1798). ENGLISH ABSTRACT This article is devoted to analyse Kant's Thought on University, Science and Politics as developed in the late essay “The Conflict of Faculties” (1798).
2006-12
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/176/1/streitfdd.pdf
Di Donato, Francesca (2006) Università, scienza e politica nel Conflitto delle facoltà di Kant. Bollettino telematico di filosofia politica. pp. 1-37. ISSN 1591-4305
http://bfp.sp.unipi.it/dida/streit/
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Introduzione all'Open Access. Storia, filosofia, strumenti
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
Un'introduzione all'open access: la storia del movimento, le definizioni, l'evoluzione del concetto e delle politiche.
2009-04-03
Conference or Workshop Item
NonPeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/179/1/venezia_3aprile2009.pdf
Di Donato, Francesca (2009) Introduzione all'Open Access. Storia, filosofia, strumenti. In: Introduzione all’Open Access: storia, filosofia, strumenti, 3 aprile 2009, Venezia, Italia. (Unpublished)
http://bfp.sp.unipi.it/~didonato/ovre/venezia_3aprile2009.pdf
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:180
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/180/
Una questione di qualità? Credibilità, prestigio e potere nel sistema di valutazione della scienza
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
Una riflessione sul problema della valutazione nell'università, in particolare sui criteri qualitativi e quantitativi
2009-04-22
Conference or Workshop Item
NonPeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/180/1/fdd_eruderi_online.pdf
Di Donato, Francesca (2009) Una questione di qualità? Credibilità, prestigio e potere nel sistema di valutazione della scienza. In: Erùderi - ricerca, lavoro valutazione e potere nell’università che cambia, 22 aprile 2009, Pisa, Italia. (Unpublished)
http://bfp.sp.unipi.it/~didonato/ovre/fdd_eruderi_online.pdf
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:181
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Neither property nor contracts. The need of Das persönliche Recht auf dingliche Art in The Metaphysics of Morals
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
“The Right to Persons Akin to Rights to Things” is introduced in the Rechtslehre in order to legitimate family relationships. In fact, according to Kant, family relationships neither can be equated to relations with things, nor are merely contractual. This presentation considers the implications of family right in Kant’s political philosophy and what it can suggest for nowadays issues.
2008-09-10
Conference or Workshop Item
NonPeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/181/1/manchester_slides.pdf
Di Donato, Francesca (2008) Neither property nor contracts. The need of Das persönliche Recht auf dingliche Art in The Metaphysics of Morals. In: PSA Workshops in Political Theory - Kant on Economic Justice, 10-12 settembre 2008, Manchester, UK. (Unpublished)
http://bfp.sp.unipi.it/~didonato/ovre/manchester_slides.pdf
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:182
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/182/
I media telematici come strumento per la comunicazione del sapere scientifico
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
Che cosa sono i media telematici? In che misura sono e possono diventare strumenti per lo studio universitario e la ricerca scientifica? Costruire una risposta a tali questioni necessita di alcune definizioni preliminari. Il termine telematica oggi ha assunto un significato particolare e suona un po’ desueto, se usato per intendere ciò a cui ci riferiremo nelle pagine che seguono. Oggetto di questa analisi è infatti la produzione di informazione in formati digitali (tramite computer) e la condivisione del sapere attraverso la rete Internet e il World Wide Web. Il problema della comunicazione del sapere sarà dunque affrontato da un punto di vista filosofico e politico, considerando in che modo le tecnologie della parola agiscono sulla struttura del discorso scientifico a partire da un’introduzione teorica (dunque astratta, ma il meno possibile tecnica) e storica al computer, a Internet e al Web; ricostruiremo poi, brevemente, cosa si intende con “scienza”, come vi si accede e come si produce all’interno dei limiti imposti dalle nuove tecnologie, esplorandone le possibilità – esplicite e solo accennate; per indicare, infine, alcuni strumenti utili alla pratica della ricerca scientifica in rete.
2005
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/182/1/telema.pdf
Di Donato, Francesca (2005) I media telematici come strumento per la comunicazione del sapere scientifico. Bollettino Telematico di filosofia politica.
http://bfp.sp.unipi.it/dida/telema/
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:183
2010-10-28T09:01:33Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/183/
Nota su Scienza, fede e società di M. Polanyi
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
Nota su Polanyi, Michael, Scienza, fede e società Roma, Armando, 2007, pp. 128, € 12,00, ISBN 978-88-6081-160-8 [Science, Faith and Society, 1946, Phoenix Books, seconda ed. 1964, The University of Chicago Press, London and Chicago]
2008-03-07
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/183/1/Polanyi_fdd.pdf
Di Donato, Francesca (2008) Nota su Scienza, fede e società di M. Polanyi. ReF - Recensioni Filosofiche (29).
http://www.recensionifilosofiche.it/crono/2008-05/polanyi.htm
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:184
2010-10-28T09:01:36Z
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The Evaluation in the Republic of Science. From peer review to open soft peer review
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
“No university teacher likes to be reminded of discussions of appointments, for they are seldom agreeable. And yet I may say that in the numerous cases known to me there was, without exception, the good will to allow purely objective reasons to be decisive. However, the decision over academic fates is too often largely a 'hazard'”. In his well-known lecture Wissenschaft als Beruf (1918), Science as a Vocation, Max Weber underlined the limitations of an appointment procedure based on building consensus among peers. However, his reflection can also be interpreted as a specific instance of the more general problem of the relationship between objectivity and evaluation. In his lecture, Weber sees Science as both a vocation and a profession. His analysis starts from the differences and analogies of the career and retirement system in German and American universities, which he considers respectively “plutocratic” and bureaucratic. This presentation isn't focused on studying appointment procedures but rather scholarly peer review. Hence, the link with the arguments of the German sociologist, may not appear so evident at a first sight. However, it suddenly becomes visible if we consider the topic from a philosophical and sociological point of view. From this perspective, peer review procedures are clearly connected both to the role of science within the academia and its influence on the society in general. A reflection on evaluation procedures involves scientific and moral issues concerning knowledge production and its dissemination. It also involves careers, funding and the basic structure of the “Republic of Science” itself. The reviewing procedures used today are almost exclusively based on the good will of the reviewers to keep the evaluation on an objective ground. A premise that I consider, like Weber does, largely insufficient and hazardous. This presentation has three objectives: – Firstly, it aims at clarifying the motivations and the historical context that led to the birth of peer review. – Secondly, it aims at reflecting, from a political philosophy perspective, on the impact of evaluation procedures on the government of the Republic of Science. To put it in simple terms: Is the Republic of Science a proper Republic? Which form of government should be chosen for an Open Scholarly Community on the web? – Thirdly, it aims at proposing a novel approach to peer review that could be adopted in Open Scholarly Communities on the Web. I call this approach “open soft peer review”.
2008-04-22
Conference or Workshop Item
NonPeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/184/1/didonato_oxford.pdf
Di Donato, Francesca (2008) The Evaluation in the Republic of Science. From peer review to open soft peer review. In: Open Scholarly Communities on the Web: The Legal, Economic and Social Framework, 22 aprile 2008, Oxford, UK. (Unpublished)
http://eprints.rclis.org/15307/
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:185
2013-02-13T16:44:12Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/185/
Conoscenza e pubblicità del sapere. Le condizioni della repubblica scientifica a partire dall'Architettonica della ragion pura di Kant
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
La prima Critica di Kant, pubblicata nel 1781 e rivista nel 1787, ha al centro il problema dell'esame delle possibilità e dei limiti della ragion pura, cioè della facoltà di conoscere a priori; per rispondere alla domanda "che cosa posso sapere?", essa indaga sui fondamenti, le condizioni e i limiti della conoscenza. Kant affronta, nell'ultimo quarto del Settecento, un tema fondamentale nella storia del pensiero filosofico, di cui si occupa, tra gli altri, già Platone nel Menone. Nel discorso del filosofo tedesco, tuttavia, i termini di confronto privilegiati sono i dogmatici (Leibniz e Wolff) e gli scettici (Hume), da cui la filosofia critica intende esplicitamente prendere le distanze. La metafisica tradizionale, divisa tra empirismo e razionalismo, è caduta in un abisso senza fondo: da una parte infatti, secondo Kant, il conoscere a posteriori, a partire cioè da fatti, non è mai universale e necessario ed è incapace di offrire un criterio discriminativo tra conoscenza e opinioni; dall'altra parte, però, non si può dedurre la realtà da meri princìpi e pertanto la ragione dogmatica è, inevitabilmente, dispotica. Per questo è necessario attuare una rivoluzione copernicana; per questo, inoltre, la repubblica della scienza dev'essere presupposta e, assieme, fondata sui princìpi della ragione. Le pagine che seguono sono un commento al terzo capitolo della Dottrina trascendentale del metodo, L'architettonica della ragion pura, e in particolare affrontano la lettura dell' Architettonica indagando sulle condizioni di possibilità del logos scientifico.
2005-07-07
Article
PeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/185/1/architettonica.pdf
Di Donato, Francesca (2005) Conoscenza e pubblicità del sapere. Le condizioni della repubblica scientifica a partire dall'Architettonica della ragion pura di Kant. Bollettino telematico di filosofia politica.
http://bfp.sp.unipi.it/dida/arch/
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Schiavitù domestica e mercificazione del lavoro di cura in epoca di globalizzazione
Casalini, Brunella
Filosofia Politica
L'attuale fase della globalizzazione è caratterizzata dall’emergere di un vero e proprio «nuovo ordine domestico mondiale», in cui un crescente bisogno di lavoro di cura trova risposta solo grazie ad una manodopera sempre più costituita da immigrate provenienti da paesi in via di sviluppo . Il riemergere di un fenomeno quale quello della servitù domestica, che sembrava destinato a scomparire in epoca moderna, e la stretta relazione che oggi sussiste tra un'espansione senza precedenti della migrazione femminile e la mercificazione del lavoro di cura testimoniano l’esistenza di una crisi delle risorse umane e culturali indispensabili al funzionamento di tutte quelle attività che rientrano nella sfera della riproduzione sociale, nel senso in cui questo termine viene usato dalla letteratura femminista, ovvero per indicare l’ambito del lavoro necessario per mantenere la vita attuale e per la riproduzione delle generazioni future
FrancoAngeli
2009
Book Section
NonPeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/186/1/servitdomestica.pdf
Casalini, Brunella (2009) Schiavitù domestica e mercificazione del lavoro di cura in epoca di globalizzazione. In: La schiavitù. FrancoAngeli, Milano. (In Press)
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:193
2012-12-21T17:22:03Z
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Su Federico Carlo di Savigny
Marini, Giuliano
Filosofia Politica
Scritti Pubblicati 1
Replica nell'ambito del Seminario internazionale su Federico Carlo di Savigny
1980
Article
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/193/1/0437.pdf
Marini, Giuliano (1980) Su Federico Carlo di Savigny. QUADERNI FIORENTINI per la storia del pensiero giuridico moderno, 9. pp. 437-441.
http://www.centropgm.unifi.it/quaderni/09/0437.pdf
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:194
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/194/
Il rapporto Savigny-Hegel nella storiografia recente
Marini, Giuliano
Filosofia Politica
Scritti Pubblicati 1
I1 cristianesimo secolarizzato di Hegel vedeva Dio incarnato nel mondo, e riteneva la ragione pari a Dio; a tanto era giunta la storia del pensiero greco e cristiano, che nella filosofia hegeliana celebrava il suo culmine, e si sapeva realizzata nei campi della vita intersoggettiva e nelle creazioni della fantasia e del pensiero. I1 cristianesimo non secolarizzato di Savigny vedeva nel mondo non più che un’orma imperfetta di Dio, nella mente umana la facoltà finita di tendere a un’ideale sistemazione, pur irraggiungibile nella sua perfezione; e non aveva bisogno di ipotizzare l’ingombrante fardello di un’accidentalità che sempre accompagna la realtà razionale. Sono due modi di pensare che vivono ancor oggi, e che separano chi crede di poter comprendere senza residui il significato ultimo del divenire storico - poco importa che sia detto un divenire dialettico -, e chi crede di potersi soltanto perennemente avvicinare a una verità e a una perfezione, che nel campo della conoscenza e nel campo della vita pratica rimarranno pur sempre un "dolce sogno" della ragione.
1980
Article
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/194/1/0113.pdf
Marini, Giuliano (1980) Il rapporto Savigny-Hegel nella storiografia recente. QUADERNI FIORENTINI per la storia del pensiero giuridico moderno, 9. pp. 113-163.
http://www.centropgm.unifi.it/quaderni/09/0113.pdf
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:196
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Che cos'è il social software? Architettura delle reti e politiche del nuovo discorso scientifico
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
«Il social software», ha affermato Clay Shirky, docente di New Media alla New York University, «è l'ala sperimentale della filosofia politica, una disciplina inconsapevole di avere un'ala sperimentale». E prosegue: «nei nostri strumenti (tools) stiamo letteralmente codificando i princìpi di libertà di parola e di libertà di espressione. Abbiamo perciò la necessità di discutere gli obiettivi espliciti di quello che stiamo sostenendo e tentando di fare, poiché si tratta di una discussione importante». Questo contributo prende sul serio l'affermazione di Shirky e considera le tecnologie del software sociale da un punto di vista filosofico, sociale e politico a partire da un'analisi della sua filosofia tecnica. L'obiettivo delle pagine che seguono è infatti duplice: in primo luogo, definire le caratteristiche filosofiche, socio-culturali e politiche del social software. In secondo luogo, fare da sponda all'invito di Shirky affrontando la questione del modo in cui si definisce il rapporto tra gli utenti e i produttori (architetti) di tecnologie web.
2009-07
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
application/pdf
it
https://archiviomarini.sp.unipi.it/196/1/Tolosa_testo.pdf
Di Donato, Francesca (2009) Che cos'è il social software? Architettura delle reti e politiche del nuovo discorso scientifico. In: Forum International de Philosophie Sociale et Politique, 6-10 luglio 2009, Toulouse, Francia.
http://bfp.sp.unipi.it/~didonato/ovre/Tolosa_testo.pdf
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:197
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/197/
The scope of property: why does Kant reject the concept of intellectual property?
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Although both Fichte and Kant are often included among the intellectual property forerunners, there are at least three outstanding differences between the former and the latter: 1. Fichte bases copyright on the individual originality in the form of expression; Kant does not mention originality at all; 2. Fichte equates copyright with private property; Kant rejects the very possibility of founding the authors' right on a ius reale; 3. Fichte believes that copyright violators deserve the same harsh punishment of thieves. According to Kant, the unauthorized printer should simply compensate all the damages he caused to the author or to his authorized publisher. While Fichte is an intellectual property endorser, Kant is an “enlightened” conservative who supports the Roman law tradition, according to which property applies only to material, touchable things (res quae tangi possunt). He accepts the copyright principle, according to which authors are entitled to decide how to publish their works, but describes it as rights concerning only the relationships among persons. The rights of the publishers, besides, are justified only as long as they help authors to reach the public. Kant's copyright is not property; it has the function to protect authors' freedom to share their texts as they prefer, and to make it easier to communicate them to the public. And, if it has to be seen as a means to foster the publication and the diffusion of texts, its rules should also depend on the prevailing media technology. Kant maintained almost the same copyright theory both in his 1785 essay Von der Unrechtmäßigkeit des Büchernachdrucks and in the Metaphysik der Sitten (1797). In 1797, however, Kant bases property on a possessio noumenon that is different, as a juridical, rational possession, from the physical possession. Why does Kant reject the very concept of an intellectual property while advocating an intellectual theory of property? Answering to such a question could help us the provide a general understanding of the functions and the limits of property in Kant's thought.
2008-09
Article
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/197/1/Maria-Chiara-Pievatolo.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2008) The scope of property: why does Kant reject the concept of intellectual property? WORKSHOPS IN POLITICAL THEORY, MANCHESTER SEPTEMBER 10-12TH, 2008.
http://www.hlss.mmu.ac.uk/polphil/news/docs/Workshop08/Maria-Chiara-Pievatolo.pdf
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:207
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/207/
Per la pace perpetua: progetto filosofico di Emanuele Kant; prima traduzione italiana dal tedesco di A. Massoni
Kant, Immanuel
Filosofia Politica
Traduzione italiana ottocentesca della Pace Perpetua. E' particolarmente notevole la nota iintroduttiva del pacifista francese Charles Lemonnier (1806-1891), fondatore della Ligue internationale de la paix et de la liberté (Ginevra, 1867), che offre una interpretazione del rapporto fra federazione e confederazione nella 'Pace perpetua' molto simile a quella di Giuliano Marini (pp. 17-18).
Sonzogno
Massoni, Adolfo
Lemonnier, Charles
Landolfi Petrone, Giuseppe
1883
Book
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/207/1/pace_83.pdf
Kant, Immanuel (1883) Per la pace perpetua: progetto filosofico di Emanuele Kant; prima traduzione italiana dal tedesco di A. Massoni. Sonzogno, Milano.
http://www.kantiana.it/wiki/index.php?title=Per_la_pace_perpetua
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:208
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/208/
Essai philosophique sur la paix perpétuelle par Emmanuel Kant. Avec une préface de Ch. Lemonnier
Kant, Immanuel
Lemonnier, Charles
Filosofia Politica
Il volume contiene la versione francese originale della prefazione di Charles Lemonnier che accompagna la traduzione italiana della 'Pace perpetua' uscita per Sonzogno nel 1883 (item 207 di questo archivio).
G. Fischbacher
1880
Book
PeerReviewed
application/pdf
en
https://archiviomarini.sp.unipi.it/208/1/N0075749_PDF_1_-1DM.pdf
Kant, Immanuel and Lemonnier, Charles (1880) Essai philosophique sur la paix perpétuelle par Emmanuel Kant. Avec une préface de Ch. Lemonnier. G. Fischbacher, Paris.
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k75749w.zoom.f2.langFR
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:209
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/209/
Freedom, ownership and copyright: why does Kant reject the concept of intellectual property?
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
In 1785 Immanuel Kant wrote a short essay, Von der Unrechtmäßigkeit des Büchernachdrucks, which is sometimes translated as Of the injustice of counterfeiting books; later, he repeated almost the same thesis in the Rechtslehre, § 31, II, within Die Metaphysik der Sitten (1797). As most scholars, in the field of humanities, take intellectual property for granted, the representation of Kant like an intellectual property forerunner is still a dangerously mistaken commonplace. According to Kant's Architectonic of Pure Reason the philosopher is closer to a lawgiver than to an artificer, if philosophy is considered in its Weltbegriff or cosmopolitan concept (AA.03: 542.23-30). Because such a lawgiving is based upon that reason with which every human being is endowed, the laws of reason should be thought as public laws and not as individual, private creations. How could a public law be consistently viewed as an object of private intellectual property? Kant avoids such a contradiction because his justification of authors' right does not rely on intellectual property, but on the meaning and the function of both authors and publishers in the world of the public use of reason. Therefore, Kant's theory of copyright is compatible with the Weltbegriff of philosophy. Furthermore, more interestingly, it is also possible to demonstrate that it is consistent with his general theory of property, as stated in the Metaphysik der Sitten. The following essay, after presenting a short sketch of Kant's authors right as personal right, will introduce Fichte's theory of intellectual property to strengthen the case of Kant's rejection of intellectual property, by comparing his ideas with the theory of an actual intellectual property advocate, like Fichte. Eventually, to read the proposed interpretation of Kant in a wider theoretical perspective, it will attempt to connect it to his general theory of property of the Metaphysik der Sitten.
2009-09-15
Article
PeerReviewed
text
en
cc_by_sa
https://archiviomarini.sp.unipi.it/209/1/kantpisa.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2009) Freedom, ownership and copyright: why does Kant reject the concept of intellectual property? E-lis. pp. 1-9. (Unpublished)
http://eprints.rclis.org/17722/
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:333
2019-08-13T22:08:41Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/333/
Confutazione e progresso: la scienza di superare se stessi.
Pievatolo, Maria Chiara
Ancient, medieval, Oriental philosophy
Platonic philosophy
Filosofia Politica
The meaning of progress and refutation in one ancient (Socrates) and two contemporary theories (Weber, Croce) from the perspective of the researcher as an individual. The open access publishing could help us to restore cooperation among researchers and to appreciate even the refuted theories as steps in an overall collective journey.
La ricerca scientifica progredisce grazie alla confutazione, come accettava - serenamente - il Socrate del dialogo platonico Gorgia e - meno serenamente - il Weber di "Wissenschaft als Beruf". La scienza è l'arte di superare se stessi: ma quanto era chiaro per Socrate, è angosciante per il ricercatore che lavora in un ambiente individualistico e competitivo, in cui il sapere si intreccia col potere, e in cui - come già osservava Weber - viene proletarizzato perché privato della proprietà della biblioteca, che è il suo mezzo di produzione. La pubblicazione ad accesso aperto potrebbe riavvicinarci alla comunità di conoscenza degli antichi e al suo diverso apprezzamento della confutazione. Per imboccare questa strada, ancora aliena alla massa degli studiosi, occorrerebbe però ritrovare l’umiltà di occuparci, prima che dei nostri discorsi, del modo in cui il nostro sapere è comunicato e condiviso.
2010-07
Article
PeerReviewed
text
en
cc_by_sa
https://archiviomarini.sp.unipi.it/333/1/symposium.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2010) Confutazione e progresso: la scienza di superare se stessi. Symposium, 3 (10). pp. 10-11.
https://eprints.rclis.org/19225/
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:336
2011-05-27T13:37:17Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/336/
Sette scritti politici liberi
Kant, Immanuel
Pievatolo, Maria Chiara
Di Donato, Francesca
Filosofia Politica
Una traduzione annotata e commentata degli scritti politici di Kant, sottoposta a licenze Creative Commons.
An Italian annotated translation of Kant's political writings, under a Creative Commons License.
FUP
Pievatolo, Maria Chiara
2011-02-25
Book
PeerReviewed
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en
cc_by_nc_nd
https://archiviomarini.sp.unipi.it/336/1/intero.pdf
Kant, Immanuel and Pievatolo, Maria Chiara and Di Donato, Francesca (2011) Sette scritti politici liberi. Methexis . FUP, Firenze. ISBN 978-88-6655-000-6 (In Press)
http://bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:337
2016-05-18T09:45:12Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/337/
Back to the Future: Authors, Publishers and Ideas in a Copy-Friendly Environment
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia
Filosofia Politica
Storia delle Dottrine Politiche
How could scholars survive in a copy-friendly environment jeopardizing the established system of scholarly publishing in which scientific publishers seemed to be authors' best friends? A backward itinerary across three German Enlightenment thinkers who took part to the debate on (unauthorized) reprinting shows us ways – usual and unusual - in which culture can flourish in a copy-friendly environment. While Fichte endorsed an intellectual property theory, took the function of publishers for granted and neglected the interests of the public, Kant saw authors as speakers and justified publishers' rights only as long as they work as spokespersons helping writers to reach the public. Eventually Lessing's project was designed to foster authors' autonomy by means of a subscription system that could have worked only on the basis of a free information flow and of direct relationships with and within the public itself. Such a condition can be compared with the situation of ancient auctores, with one difference: while the ancient communities of knowledge were educated minorities, because of the limitations of orality and manuscript media system, we have now the opportunity to take Enlightenment seriously.
2011-03-17
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
text
en
cc_by_sa
https://archiviomarini.sp.unipi.it/337/1/oxford.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2011) Back to the Future: Authors, Publishers and Ideas in a Copy-Friendly Environment. In: Open Scolarly Communities on the Web, 2008, Oxford.
http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=1751785
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:338
2011-04-07T22:25:17Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/338/
Dalla teoria alla pratica. Un Nobel per il senso comune.
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
I beni comuni della conoscenza: il regime del privilegio intellettuale, le sue radici storiche e le condizioni culturali e tecnologiche del suo superamento
2011-04-07
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
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en
cc_by_sa
https://archiviomarini.sp.unipi.it/338/1/Pisa_bc.pdf
Pievatolo, Maria Chiara (2011) Dalla teoria alla pratica. Un Nobel per il senso comune. In: Beni comuni: problemi di esclusione, regole di gestione, 7 qprile 2011, Pisa.
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:339
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/339/
Volenti non fit iniuria. Considerazioni sul concetto di diritto in Francisco de Vitoria
Milazzo, Lorenzo
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
A partire dagli anni settanta del secolo scorso gli studi sul pensiero di Francisco de Vitoria si soffermano con insistenza sui rapporti che intercorrono fra la sua dottrina giuridica e quella di Tommaso d’Aquino. Alcuni ritengono che gli influssi della tradizione volontarista abbiano indotto il domenicano spagnolo ad elaborare un’articolata teoria del diritto soggettivo abbandonando di conseguenza la teoria “classica” e tommasiana del diritto propriamente inteso come “ciò che è giusto”. Altri dubitano che nell’opera teologica di de Vitoria sia effettivamente contenuta una teoria del diritto soggettivo e perciò solo concludono che la sua dottrina giuridica non si discosta in modo rilevante da quella di Tommaso. Gli uni e gli altri, tuttavia, muovono nelle loro ricerche da un particolare concetto di “diritto soggettivo”, senza tenere conto dei molti altri in uso nel lessico giuridico e politico contemporaneo. Pare dunque opportuno operare innanzitutto una sommaria ricognizione di tali concetti in modo da elaborare un paradigma interpretativo più ampio, adeguato a sottrarre la dottrina giuridica di Francisco de Vitoria ad una lettura riduttivamente binaria. L’applicazione di tale paradigma rivelerà, in effetti, la presenza nella sua opera di una teoria articolata del diritto soggettivo che, tuttavia, non è di per sé incompatibile con il concetto “classico” di diritto e che, anzi, appare per più versi dedotta proprio da tale concetto.
2011-03-16
Article
PeerReviewed
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cc_by_nc_nd
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Milazzo, Lorenzo (2011) Volenti non fit iniuria. Considerazioni sul concetto di diritto in Francisco de Vitoria. Bollettino telematico di filosofia politica.
http://purl.org/hj/bfp/277
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2013-02-15T14:50:30Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/340/
Rousseau critico della proprietà moderna: il Discorso sull'origine della disuguaglianza
Coccoli, Lorenzo
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
Nel Discorso sull’origine della disuguaglianza ci sono due direttrici di pensiero apparentemente opposte, eppure curiosamente convergenti: da una parte, un ordine di idee e dei parametri valutativi ereditati - più o meno consapevolmente - dalla riflessione teologica patristica e forse dalla canonistica più antica, che Rousseau sicuramente conosceva; dall’altra, un’indagine piuttosto acuta del presente e delle sue trasformazioni. Da un lato una tradizione che vedeva nella proprietà una conseguenza del peccato originale, e nel lavoro una condanna divina; dall’altro il sorgere della società moderna, le enclosures, lo sradicamento delle comunità rurali, l’affermarsi di un nuovo ordine giuridico e la creazione coatta di un mercato del lavoro. Se interpretiamo il secondo Discorso rousseauiano non come una ricostruzione della «origine della società e delle leggi» tout court, ma come analisi critica della nascita della società e delle leggi moderne, il quadro si complica e si arricchisce di nuove e interessanti sfumature.
2010-08-08
Article
NonPeerReviewed
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Coccoli, Lorenzo (2010) Rousseau critico della proprietà moderna: il Discorso sull'origine della disuguaglianza. Bollettino telematico di filosofia politica.
http://purl.org/hj/bfp/267
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:341
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Diritti, pace, democrazia e relazioni internazionali nel pensiero di Condorcet
Petix, Calogero Alberto
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
La tutela dei diritti universali, l'origine consensuale del potere, l'universale razionalità della natura umana sono principi cardine di tutto il pensiero condorcetiano, che trovano, nella sua visione cosmopolitica l'espressione più compiuta del loro potenziale. Il saggio analizza il pensiero del filosofo e costituzionalista Condorcet in materia di relazioni internazionali, argomento quasi del tutto ignorato dalla critica storica. La proposta di Condorcet giunge in un momento di maturità della riflessione illuministica, sviluppatasi in Francia, sul tema del rapporto tra le nazioni e del cosmopolitismo. Nella prima parte del lavoro vengono analizzate le concrete proposte di riforma istituzionale avanzate dal filosofo prima e dopo la rivoluzione. Mettendo da parte l’utopica clausola del progetto dell’Abbé de Saint Pierre della rinuncia del diritto alla guerra da parte degli Stati, Condorcet cerca di trovare delle soluzioni per una pacifica composizione delle controversie tra le nazioni e per il graduale superamento della guerra, che ritiene un prodotto storico legato al contingente assetto politico. La soluzione individuata da Condorcet ruota innanzitutto attorno al principio del trasferimento del potere di fare la guerra e di dichiarare la pace dall’esecutivo al popolo. Nella fase rivoluzionaria, Condorcet può trasfondere le proprie convinzioni nella codificazione del primo progetto costituzionale repubblicano. Si cercano di comprendere, altresì, le ragioni della sua evoluzione dal pacifismo pre-rivoluzionario all’interventismo. Nella seconda parte del lavoro si esamina l’utopia cosmopolitica condorcetiana, basata sulla convinzione dell’esistenza di una ragione universale, fondamento sul quale edificare i futuri rapporti internazionali. L’approdo è quello di un’unificazione cosmopolitica agevolata dall’uso di una lingua universale e dal ruolo di guida ed esempio delle nazioni più avanzate nel processo di liberazione ed emancipazione di ciascun individuo da ogni forma di dispotismo e schiavitù materiale o culturale.
2010-06-22
Article
PeerReviewed
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/341/1/Condor.pdf
Petix, Calogero Alberto (2010) Diritti, pace, democrazia e relazioni internazionali nel pensiero di Condorcet. Bollettino telematico di filosofia politica.
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La valutazione della ricerca e la costruzione della “nobiltà del sapere” nell’era digitale
Casalini, Brunella
Political science
Filosofia Politica
La crisi in cui si trova oggi l’università italiana, dovuta non solo a carenza di risorse ma anche d’immagine, può essere vissuta come un’opportunità per introdurre cambiamenti radicali, utili al fine di valorizzare la ricerca e i ricercatori. In quest’ottica, non ci si può sottrarre ad un confronto sulla questione della valutazione del lavoro di ricerca. La valutazione della ricerca, così come la valutazione della didattica, è, infatti, indispensabile non solo per la distribuzione più equa di cariche e finanziamenti, ma anche e, forse soprattutto in questo momento, per ricostruire la nostra credibilità di studiosi. Per tale motivo ci è sembrato quanto mai opportuno offrire un piccolo contributo che segnalasse pregi e difetti di soluzioni diverse, quali il peer review e gli indici bibliometrici, tenendo conto delle potenzialità offerte anche in questo ambito dalle nuove tecnologie digitali.
2009-06-18
Article
PeerReviewed
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cc_by_nc_nd
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Casalini, Brunella (2009) La valutazione della ricerca e la costruzione della “nobiltà del sapere” nell’era digitale. Bollettino telematico di filosofia politica.
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Opinione pubblica e democrazia nel pensiero di Condorcet
Petix, Calogero Alberto
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
Condorcet compie una sintesi tra l'idea “volontaristica” di opinione pubblica presente in Rousseau e quella razionalistica di matrice fisiocratica. Egli da un lato recupera le tesi turgotiane e fisiocratiche sull’importanza dell’argomentare razionale, del logos e sulla funzione di guida della "sanior pars sociale" delle "gens éclairés", ma dall’altro perviene anche a conclusioni democratiche, recuperando alcune delle considerazioni rousseauviane, ed individuando perfino degli sbocchi istituzionali per quella dimensione, posta tra la sfera del privato e quella pubblico-statuale, definita da Habermas "sfera pubblica", entro la quale si costituisce l’opinione pubblica. Condorcet individua, precocemente, in un’opinione pubblica in grado di esplicarsi compiutamente in tutte le sue forme, dalla libertà di stampa alla libertà di associazione, il presupposto di una democrazia “reale” e pluralista.
2009-04-19
Article
PeerReviewed
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cc_by_nc_sa
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Petix, Calogero Alberto (2009) Opinione pubblica e democrazia nel pensiero di Condorcet. Bollettino telematico di filosofia politica.
http://purl.org/hj/bfp/217
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/347/
Apologia di Socrate
Pievatolo, Maria Chiara
Platone
Ancient, medieval, Oriental philosophy
Platonic philosophy
Filosofia Politica
Una traduzione italiana recente dell'Apologia di Socrate platonica, originariamente pubblicata sul sito SWIF e successivamente riveduta.
2005-08-27
Article
PeerReviewed
text
en
cc_by_sa
https://archiviomarini.sp.unipi.it/347/4/apologia.pdf
Pievatolo, Maria Chiara and Platone (2005) Apologia di Socrate. Bollettino telematico di filosofia politica.
http://purl.org/hj/bfp/43
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:348
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Il problema della religione civile: a partire da J.-J. Rousseau
Gatti, Roberto
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
L'articolo propone la tesi che non esiste possibilità di comprendere e interpretare il dibattito attuale tra religione e politica senza far riferimento ad alcuni fondamentali classici della filosofia politica. In mancanza di questo aggancio la discussione è destinata ad essere ipotecata da una carenza di documentazione sul piano storiografico che si riflette in una fragilità teoretica, spesso evidente in molti interventi sul tema. Nell'ambito della modernità, Rousseau costituisce un autore essenziale perché nella sua riflessione sono già prefigurate le due grandi alternative tra le quali il dibattito richiamato si muove ancora oggi. Da un lato ci troviamo di fronte alla proposta di un recupero, anche nello spazio pubblico, della dimensione religiosa che non perde di vista il significato intrinseco delle grandi religioni universalistiche e quindi non le riduce a "tappabuchi" dell'etica pubblica nelle democrazie di inizio millennio. Dall'altro (ed è certamente la versione oggi nettamente prevalente) abbiamo invece una singolare riedizione della logica della religione come "instrumentum regni", che tiene conto dell'apporto della religione solo in quanto può costituire un supporto motivazionale per cittadini che sentono sempre più mancare i motivi della loro fedeltà ai valori dello Stato di diritto liberal-democratico, valori che sembrano carenti anche per quanto riguarda la loro capacità di autolegittimarsi in base a ragioni puramente "laiche". Il punto è peṛ che, in tale prospettiva, la religione viene intesa e vissuta esclusivamente nel suo ruolo potenziale di etica pubblica e perde la sua essenza, che risiede nel rinvio ad un "totalmente altro" ineludibile per misurare i limiti di ogni realtà terrena e della prassi umana in particolare. Poiché anche nel mondo religioso tale visione difettiva è (più o meno consapevolmente) sempre più diffusa, si pone anche la questione di come ripensare oggi il senso della religione e della fede, argomento di fronte al quale la gran parte degli interlocutori, credenti e non credenti, che animano il dibattito in fase di svolgimento pare essere pressoché totalmente indifferente. E questo segnala che forse, anziché vivere nel tempo della “post-secolarizzazione”, ci troviamo nell’epoca forse più avanzata del secolarismo.
2008-08-03
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Gatti, Roberto (2008) Il problema della religione civile: a partire da J.-J. Rousseau. Bollettino telematico di filosofia politica.
http://purl.org/hj/bfp/202
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Proprietà letteraria, politica e sapere: due illuministi a confronto
Ranieri, Maria Concetta
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
Mentre in Inghilterra, dal 1710, era già in vigore una legge sul copyright, nella Francia del XVIII secolo persisteva il regime del privilegio. Il privilegio era nato quale punto di convergenza dell’interesse politico della monarchia a detenere il controllo sulla stampa esercitando la censura preventiva e dell’interesse economico degli editori a porsi al riparo dalla concorrenza. I conflitti economici tra la corporazione degli editori parigini e quelle di provincia ed i conflitti istituzionali tra parlamenti e cancelleria condussero all’emanazione dei sei decreti del 30 agosto 1777, che innovarono la disciplina giuridica del settore editoriale francese. Questo è lo sfondo del dibattito illuministico che oppone Diderot a Condorcet - un dibattito tuttora interessantissimo, perché i suoi ingredienti sono assai simili a quelli della attuale discussione sulla proprietà intellettuale. Diderot, che si ispira alle tesi esposte dal giurista Louis D’Hericourt in una memoria del 1725, rivendica, nella "Lettre sur le commerce de la librairie", il diritto di proprietà intellettuale sulla base di una applicazione perfetta della teoria lockeana della proprietà. Il privilegio è interpretato come sigillo reale al diritto dell'autore al suo lavoro: i contratti di compravendita con l'editore sono uno strumento di emancipazione dal mecenatismo. Condorcet, a partire dai "Fragments sur la liberté de la presse", progetta una lingua universale e una comunità scientifica transnazionale. Sebbene entrambi i filosofi mirino a diffondere la conoscenza, le loro analisi approdano l’una agli antipodi dell’altra. Diderot abbraccia la prospettiva strettamente individuale dell’autore; Condorcet, invece, ha una prospettiva collettiva, o, meglio, pubblica. Diderot ricompone l’atomizzazione della conoscenza, che procede dalla rivendicazione della soggettività dei discorsi, nel dialogo, le cui condizioni politiche richiedono che l’individuo sia economicamente indipendente. Da un punto di vista storico, l’immissione del discorso scritto nel circuito della proprietà e la rivendicazione della sua soggettività ha l’obiettivo politico di estromettere il potere monarchico dalla sfera culturale ponendolo innanzi ad un limite invalicabile. Nel pensiero di Condorcet, garante di questo limite è la legge, la quale deve essere elaborata da un legislatore illuminato e puntare ad un progressivo rafforzamento e ampliamento del dominio pubblico quale condizione di possibilità di un dialogo che, libero dalle pastoie della proprietà e tessuto di generazione in generazione, può indurre ad una emancipazione che non si limita al singolo, ma coinvolge una intera collettività umana.
2007-06-13
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Ranieri, Maria Concetta (2007) Proprietà letteraria, politica e sapere: due illuministi a confronto. Bollettino telematico di filosofia politica.
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L’individuo e le sue relazioni a partire dal Second Treatise di John Locke
Nicoletti, Michele
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
Le relazioni dell'individuo, già nel pensiero di Locke - uno dei padri dell'individualismo metodologico -, da un lato costituiscono il singolo, dall’altro lo limitano. Questa dialettica di costituzione-limitazione fa sì che l’individuo debba intendersi più che come un "dato" originario come una "costruzione" e che, in secondo luogo, il limite alla sua azione sia posto non solo dall’esterno, ossia dalla presenza di altri individui, ma anche dall’interno, ossia dalla sua stessa costituzione ontologica.
2005-12-23
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Nicoletti, Michele (2005) L’individuo e le sue relazioni a partire dal Second Treatise di John Locke. Bollettino telematico di filosofia politica.
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Alle origini della democrazia deliberativa: deliberazione e democrazia da Rousseau a Mill
Giannetti, Roberto
Filosofia Politica
Storia delle Dottrine Politiche
La "democrazia deliberativa" rappresenta secondo molti la novità più importante del dibattito sulla teoria democratica degli ultimi vent'anni. Obiettivo di questo lavoro è ripercorrere le origini dell'ideale deliberativo, attraverso un'analisi del pensiero di Rousseau, Burke e John Stuart Mill, tre classici che in diverso grado e con differenti accentuazioni sono evocati come precursori dai teorici della democrazia deliberativa contemporanei. Ciò che accomuna questi pensatori è infatti una concezione del processo politico come qualcosa di profondamente diverso dalla mera aggregazione di interessi particolari. La ricostruzione del rapporto tra deliberazione e democrazia in questi tre autori consente di comprendere non solo le radici dell'ideale deliberativo, ma anche gran parte delle sue aporie.
2005-12-30
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Giannetti, Roberto (2005) Alle origini della democrazia deliberativa: deliberazione e democrazia da Rousseau a Mill. Bollettino telematico di filosofia politica.
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L’ “enciclopedia omerica”: modi e forme della decisione collettiva
Catanzaro, Andrea
Ancient, medieval, Oriental philosophy
Filosofia Politica
Storia delle ist. politiche
E. A. Havelock ha inteso l'Iliade e l'Odissea come "enciclopedia orale". Se i poemi omerici vengono letti in questa prospettiva, è possibile estrapolare dai nomoi ed ethea in essi contenuti alcune indicazioni di interesse politico. Omero infatti descrive procedure di deliberazione collettiva, governate da precisi rituali, che tuttavia si esprimono in una sorta di pressione del gruppo su chi prende le decisioni e non in una votazione formale, perché la facoltà di scegliere a nome del gruppo non è estesa alla collettività nella sua interezza.
2006-02-23
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Catanzaro, Andrea (2006) L’ “enciclopedia omerica”: modi e forme della decisione collettiva. Bollettino telematico di filosofia politica.
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La società aperta e i suoi nemici
De Federicis, Nico
Pievatolo, Maria Chiara
Platonic philosophy
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
Recensione a Karl R. Popper. La società aperta e i suoi nemici, Roma, Armando, 2002 (edizione del centenario). A cura di Dario Antiseri. Traduzione italiana di R. Pavetto.
2005-07-31
Article
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De Federicis, Nico and Pievatolo, Maria Chiara (2005) La società aperta e i suoi nemici. Bollettino telematico di filosofia politica.
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Free Culture - Cultura libera
Pievatolo, Maria Chiara
Political science
Civil & political rights
Filosofia Politica
Recensione a Lawrence Lessig. Free Culture. How Big Media Uses Technology and the Law to Lock Down Culture and Control Creativity, New York. The Penguin Press, 2004. Traduzione italiana di Bernardo Parrella per l'editrice Apogeo.
2005-07-27
Article
PeerReviewed
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Pievatolo, Maria Chiara (2005) Free Culture - Cultura libera. Bollettino telematico di filosofia politica.
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Sette scritti politici liberi
Kant, Immanuel
Pievatolo, Maria Chiara
Di Donato, Francesca
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
Versione ipertestuale del volume I. Kant, Sette scritti politici liberi, Firenze U.P., 2011.
L'ipertesto contiene sette nuove traduzioni dei più importanti scritti politici di Kant, sottoposte separatamente a una licenza Creative Commons by-sa, in modo tale che siano liberamente modificabili. L'introduzione spiega le ragioni scientifiche e ideali di questa scelta. Ciascun saggio è inoltre provvisto di un'ampia annotazione della curatrice. La forma ipertestuale permette al lettore di costruire i suoi percorsi di lettura e di confrontarsi direttamente con la versione originale tedesca.
ABSTRACT A new open access Italian translation of Kant's seven major political writings. Every single essay is under a Creative Commons License by-sa, so that future translators will be able to enhance and amend this work without wasting their time in "reinventing the wheel". The curator has chosen to annotate the translation in a hypertextual form, to enable readers to select their reading route and to compare the Italian version with Kant's original German text.
Firenze University Press
Pievatolo, Maria Chiara
2011-06
Book
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Kant, Immanuel and Pievatolo, Maria Chiara and Di Donato, Francesca (2011) Sette scritti politici liberi. Firenze University Press, Pisa. ISBN 978-88-6655-002-0
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Il processo a Socrate
Pievatolo, Maria Chiara
Ancient, medieval, Oriental philosophy
Filosofia Politica
Ipertesto dedicato all'Apologia di Socrate e al suo sfondo storico-giuridico
Bollettino telematico di filosofia politica
2008
Article
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Pievatolo, Maria Chiara (2008) Il processo a Socrate. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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Aesthetica fascistica II. Tradizionalismo e modernismo sotto l'ombra del fascio.
Morigi, Massimo
General history of Europe
Filosofia Politica
Oltre che per l’eliminazione degli spazi di libertà pubblica e privata che storicamente ha caratterizzato il fascismo italiano ed il nazismo tedesco, questi regimi possono essere consegnati alla storia per un altro tratto distintivo: l’estetizzazione della politica. Prendendo spunto dal classico giudizio di Benjamin secondo il quale l’estetizzazione della politica operata dai regimi fascisti avrebbe reso l’umanità addirittura felice per la sua stessa autodistruzione e ripercorrendo, nel contempo, l’altalenante rapporto – intessuto di libertà e costrizione - che nell’Italia fascista il regime volle praticare con le arti plastiche e figurative, si intende fare emergere un primo abbozzo di una teoria estetica che non trascuri la tragica moralità di coloro ( in primis i futuristi) che non si avvidero che l’estetizzazione della politica, operata dal fascismo, era la più totale antitesi dello spirito anarchico e libertario di cui queste avanguardie intendevano essere gelose custodi. La conclusione è che al giorno d’oggi, se è improbabile un ritorno dei fascismi che hanno infestato la storia del Novecento, ciononostante le moderne democrazie occidentali subiscono rischi di involuzioni, almeno sul piano culturale, di tipo totalitario e internet è il luogo dove queste pulsioni involutive hanno maggiore sfogo. Una teoria estetica che non rifugga di apprendere dalla tragica moralità di coloro che furono i protagonisti e/o le vittime dell’estetizzazione della politica, può costituire un antidoto contro queste nuove pulsioni totalitarie che prendono lo slancio dalla rivoluzione delle tecnologie dell’informazione delle società postindustriali.
2007-10
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
text
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Morigi, Massimo (2007) Aesthetica fascistica II. Tradizionalismo e modernismo sotto l'ombra del fascio. In: IV Coloquio “ Tradição e modernidade no mundo iberamericano”, 1,2,3 de Outubro de 2007, Coimvra.
http://www.docstoc.com/docs/96570947/AESTHETICA-FASCISTICA-II----Massimo-Morigi-Anna-Truncellito
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Il secolarismo:
una ‘tragedia’ nell’ethos moderno?
De Federicis, Nico
Political ethics
Political ideologies
Filosofia Politica
2011-10-24
Article
NonPeerReviewed
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De Federicis, Nico (2011) Il secolarismo: una ‘tragedia’ nell’ethos moderno? SiFP-Rivista della società italiana di filosofia politica. ISSN 1825-0327
http://www.sifp.it/articoli-e-libri-articles-and-books/il-secolarismo-una-tragedia-nellethos-moderno
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Comunicare la cultura. Il dibattito sulla repubblica delle lettere nell'illuminismo tedesco
Di Donato, Francesca
18th century, 1700-1799
Filosofia Politica
L'articolo ricostruisce le origini dell'espressione respublica literaria concentrandosi sul dibattito settecentesco sulla repubblica delle lettere in ambito germanico. In particolare, vengono prese in esame e messe a confronto le posizioni di Friedrich Gottlieb Klopstock e di alcune figure di spicco dell'illuminismo tedesco.
2011-11-30
Article
NonPeerReviewed
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Di Donato, Francesca (2011) Comunicare la cultura. Il dibattito sulla repubblica delle lettere nell'illuminismo tedesco. pp. 1-18. (Submitted)
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:386
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Gli imperativi del diritto pubblico. Rousseau, Kant e i diritti dell'uomo
De Federicis, Nico
Historical treatment of philosophy
Ethics
Political ethics
Filosofia Politica
Nella filosofia politica contemporanea, Kant è considerato l'autore di riferimento da chi ritiene che il pensiero moderno abbia come esito una teoria della libertà e dell'uguale considerazione e rispetto per ogni persona. In questo senso, la filosofia politica kantiana è stata associata alla dottrina di Rousseau e alla teoria del contratto sociale. Questo libro propone uno studio comparato del pensiero di Kant e di Rousseau affrontando i problemi del diritto, della politica e dello stato. Nella loro comune adesione all'ideale razionale della repubblica, che travalica i confini della statualità e prefigura un ordinamento cosmopolitico, l'autore interpreta ciascuno dei due pensatori a partire da princìpi diversi, in alcuni casi radicalmente contrastanti. In un tale antagonismo nella teoria dei diritti dell uomo si mostra la contraddittorietà delle tendenze che hanno convissuto nello sviluppo delle forme moderne del potere politico.
PLUS- Pisa University Press
2005
Monograph
NonPeerReviewed
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/386/1/defedericis.pdf
De Federicis, Nico (2005) Gli imperativi del diritto pubblico. Rousseau, Kant e i diritti dell'uomo. UNSPECIFIED. PLUS- Pisa University Press, Pisa.
http://bfp.sp.unipi.it/ebooks/defedericis.html
9788884922205
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:388
2013-02-15T14:52:13Z
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Sabine Nuss, Private property and public goods of information in view of copyright and copyleft
Pievatolo, Maria Chiara
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
I monopoli intellettuali si giustificano, da parte capitalista, con la necessità di remunerare il capitale investito nell’innovazione e quindi favorire l’innovazione stessa. Ma la digitalizzazione dell’informazione rende sempre più difficile creare questa scarsità, e sempre più evidente la contraddizione fra l’intento della ricerca dell’innovazione e la restrizione monopolistica. Su questa contraddizione ha giocato il movimento per il software libero. I suoi sostenitori più radicali lo vedono addirittura come il germe di una possibile distruzione del sistema capitalistico.
La mercificazione di una cosa non deriva, in una prospettiva marxista, dalla sua costituzione materiale, bensì dalla sua determinazione sociale. Ciò che è pubblico è trattato come tale solo per motivi funzionali: una ferrovia può essere costruita a spese dello stato, come capitalista collettivo ideale, perché nessun singolo imprenditore è disposto a finanziarla, per poi essere privatizzata. Secondo Marx, il capitalismo tende a cercare profitti dovunque può estrarre plusvalore dal lavoro: questo spiegherebbe anche l’attuale tendenza a privatizzare i beni comuni e pubblici. In questa prospettiva, se si vuole impedire la privatizzazione di un bene, non conviene insistere sul suo carattere materiale: occorre sfidare il sistema della proprietà privata in generale.
2011-05-31
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Sabine Nuss, Private property and public goods of information in view of copyright and copyleft. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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2013-02-13T16:35:56Z
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Lawrence Lessig, The architecture of access to scientific knowledge: just how badly we have messed this up
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
La conferenza tenuta da Lawrence Lessig al Cern di Ginevra il 18 aprile 2011 tratta della crisi del sistema di pubblicazione e valutazione scientifica basato sul copyright e sugli oligopolio delle multinazionali dell'editoria scientifica e di una sua possibile soluzione: la pubblicazione ad accesso aperto.
2011-06-06
Article
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Lawrence Lessig, The architecture of access to scientific knowledge: just how badly we have messed this up. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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Maria Popova, In a new world of informational abundance, content curation is a new kind of authorship
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Se si ammette il carattere ricognitivo e non meramente informativo del lavoro dei curatori, bisogna anche riconoscerli come una nuova specie di autori. La rappresentazione dell’autore come creatore di contenuti è tipica del mondo della stampa e della cosiddetta proprietà intellettuale; il curatore, che produce testi fisicamente aperti e interconnessi, è invece più simile a un mediatore, a un custode della sapienza della rete.
2011-06-22
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Maria Popova, In a new world of informational abundance, content curation is a new kind of authorship. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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Andrea Zanni, Collaboratory Digital Libraries for Humanities in the Italian context
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Archiviato su E-Lis, il testo si occupa del senso attuale e futuro dell’uso delle tecnologie informatiche nella ricerca umanistica, nell’interessante prospettiva dell’autore, matematico per formazione e segretario di Wikimedia Italia.
Il web, secondo Tim Berners-Lee, non è stato inventato come un mezzo per scorrere delle pagine, ma come uno spazio di informazione per permettere a chiunque di comunicare condividendo conoscenza – uno spazio nel quale perfino lo studioso di scienze umane potrebbe uscire dalla solitudine.
2011-07-05
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Andrea Zanni, Collaboratory Digital Libraries for Humanities in the Italian context. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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Il crepuscolo delle idee
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Internet offre l’accesso a una quantità senza precedenti di informazione, che però non si trasforma in sapere, sia per la sua sovrabbondanza, sia il nostro imbarbarimento. Secondo Neal Gabler - che riecheggia forse inconsapevolmente le tesi del Fedro - stiamo attualmente vivendo in un’età post-illuministica e “post-ideale.
2011-08-24
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Il crepuscolo delle idee. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN ISSN 1591-4305
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Marco Calamari, Lampi di Cassandra: l’altro Steve
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Mentre a Wozniak si devono i pochissimi momenti di apertura del software e del firmware Apple, "Jobs si è anche coperto del “fango” di aver scientemente concepito solo prodotti chiusi e di averli protetti con ogni arma fisica e legale possibile ed immaginabile, contribuendo non poco all’attuale pietoso e grave stato dell’informatica di consumo, e quindi della Rete stessa".
Chi si avvicina all’informatica da utente potrebbe considerare tutto questo di interesse soltanto tecnico. Ma noi studiosi, quando così ci convinciamo che i nostri contenuti siamo tanto importanti da rendere irrilevante, “tecnica”, la loro prigionia in sistemi di valutazione e di pubblicazione informaticamente chiusi e umanamente oligarchici, rinunciamo al potere individualmente minimo ma collettivamente enorme di costruire porzioni del mondo delle idee – e infine del mondo stesso – tramite l’uso pubblico della ragione.
2011-08-29
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Marco Calamari, Lampi di Cassandra: l’altro Steve. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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L’onore degli ambasciatori: citazioni ad accesso aperto
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
In un’opera pubblicata in rete le citazioni, in forma di link, sono moneta anche nel senso dell’economia dell’attenzione: tutte le volte che faccio un collegamento a una risorsa, migliorando il suo ranking nei motori di ricerca e rendendola più visibile, aumento il suo valore. E dato che i testi ad accesso aperto sono citati di più, ottenervi citazioni significa ricevere un bellissimo regalo. Se le risorse citate sono a loro volta ad accesso aperto, la citazione è un segno di gratitudine per il dono della loro presenza. Ma se sono ad accesso chiuso si può dire lo stesso? L'articolo propone una politica di citazione per chi pubblica ad accesso aperto, che riconosca scientificamente il dovuto senza offrire pubblicità gratuita a chi, pubblicando ad accesso chiuso, non può ricambiarla.
2011-09-11
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) L’onore degli ambasciatori: citazioni ad accesso aperto. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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Clay Shirky, Internet e il collegio invisibile
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Nella prima metà del Seicento, non c’era, in principio, una gran differenza fra chimici e alchimisti: entrambi indagavano sui misteri della materia in laboratori di storte e alambicchi. La cerchia attorno a Robert Boyle.- il cosiddetto invisible college che fu il germe della Royal Society — abbracciò il principio di credere solo a quanto dimostrato e di sottoporre i suoi membri a reciproco esame.. Questo principio li indusse alla pubblicità, alla chiarificazione e alla condivisione dei risultati e delle procedure: gli alchimisti, che lavoravano da soli, mantenevano il segreto e tramandavano il loro sapere da maestro ad allievo o lo divulgavano in modo oscuro, furono soppiantati nel giro di un paio di decenni. Gli adepti del collegio invisibile divennero scienziati non semplicemente perché usavano la stampa, ma perché la usavano per sostenere e diffondere una cultura di comunicazione, trasparenza e discussione libera.
La rete può essere un invisible college sia nel senso di una scuola media invisibile – un luogo di divulgazione, narcisismo ossessivo e socializzazione vuota – sia in quello di un”università invisibile in cui si fa ricerca, si condividono risultati e ci si sottopone a un libero esame reciproco al di là dalle gerarchie delle accademie visibili. Sta a noi, conclude Shirky, decidere quale delle due opzioni sarà prevalente.
2011-10-03
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Clay Shirky, Internet e il collegio invisibile. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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Dmytri Kleiner, Manifesto telecomunista
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Secondo Klein, l’economia materiale ridurrà ai propri termini quella immateriale finché il modo di lavorare sperimentato in rete rimarrà confinato alla rete. Il software libero, con la licenza GPL, usa il copyright – che pur affonda la sue radici nella censura e nello sfruttamento – per garantire che quanto è prodotto con mezzi di produzione comuni rimanga comune. I mezzi di produzione di uno scrittore di programmi, immateriali, sono altri programmi altrettanto immateriali, e facilmente collettivizzabili, perché non rivali. Si può fare lo stesso con mezzi di produzione materiali e rivali?
2011-10-19
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Dmytri Kleiner, Manifesto telecomunista. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN ISSN 1591-4305
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Paola Galimberti, I dati sulla ricerca: un problema aperto
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
La valutazione della ricerca vorrebbe dipendere almeno in parte da indici bibliometrici, cioè da indicatori di popolarità della produzione di ciascun ricercatore da misurarsi con le citazioni ricevute in una platea predeterminata di testi. Il fatto che i dati che dovrebbe usare siano pubblici ma nascosti, o privati e nascosti, o pubblici ma non interoperabili, parziali, e ottenibili – in tempi di crisi e di tagli – per lo più a pagamento mette seriamente a rischio l’attendibilità di questo esercizio.
2011-11-20
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Paola Galimberti, I dati sulla ricerca: un problema aperto. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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Marco Calamari, La scomparsa della rete
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Se la connettività “sparisce” negli oggetti e diventa un orizzonte invisibile, anziché uno spazio di partecipazione che dipende dalle nostre competenze e dalle nostre scelte, anche i cittadini della rete tendono a scomparire a favore di “una vastissima maggioranza di plebei sazi di quotidiano e privi di domande ed aspirazioni, unicamente concentrati sulla promozione del proprio sé come brand personale.” Al di fuori della plebe rimangono due minoranze: “quella dei potenti”, di “coloro che sanno, decidono cosa fanno gli oggetti, li progettano, e li danno da realizzare ad una parte della plebe (oggi in oriente, ma domani chissà) che in condizioni di sfruttamento produce cose che non comprende e che probabilmente non può permettersi”, e “quella dei ribelli, dell’underground digitale” – “ribelli certo, geniali forse, ma ghettizzati e autoghettizzati.”
2011-12-01
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Marco Calamari, La scomparsa della rete. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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Francesca Di Donato, Comunicare la cultura: il dibattito sulla repubblica delle lettere nell’Illuminismo tedesco
Pievatolo, Maria Chiara
Modern Western philosophy
Filosofia Politica
Depositato nell’archivio “Giuliano Marini”, l’articolo di Francesca Di Donato offre una prospettiva storica sul modo e sul grado di consapevolezza teorica con cui gli studiosi organizzano se stessi.
2011-12-07
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Francesca Di Donato, Comunicare la cultura: il dibattito sulla repubblica delle lettere nell’Illuminismo tedesco. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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oai:archiviomarini.sp.unipi.it:404
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Il pessimismo cosmopolitico di Danilo Zolo
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Si tratta di un contributo alla discussione del libro di Danilo Zolo, "Tramonto globale, La fame, il patibolo, la guerra", a cui hanno partecipato anche Salvatore Cingari e Gustavo Gozzi.
2011-08
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Pievatolo, Maria Chiara (2011) Il pessimismo cosmopolitico di Danilo Zolo. Iride. Filosofia e discussione pubblica (63). pp. 457-461.
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Rappresentazioni della femminilità, postfemminismo e sessismo
Casalini, Brunella
Filosofia Politica
L'articolo si sofferma sul rapporto tra rappresentazioni della femminilità occidentale, postfemminismo e sessismo
2011-04
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Casalini, Brunella (2011) Rappresentazioni della femminilità, postfemminismo e sessismo. Iride. Filosofia e discussione pubblica, 62 (1). pp. 43-59.
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:411
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L’economia della felicità:
nota su "La misura sbagliata delle nostre vite. Perché il PIL non basta più per valutare benessere e progresso sociale" di J.E. Stiglitz, A. Sen, J.P. Fitoussi, Prefazione di Nicolas Sarkozy, Etas, Milano 2010, pp. XLII+166
Fissi, Martina
Filosofia Politica
Il modo in cui si misura la qualità della vita ha forti implicazioni per la determinazione delle scelte
pubbliche. Dopo aver ricordato i diversi significati attribuiti nel tempo al termine felicità e aver
messo in luce la fondamentale dicotomia tra happiness e well-being, si offre qui una panoramica dei
diversi metodi di misurazione del benessere individuale e statale fino a quello proposto nel recente
Rapporto Stiglitz-Sen-Fitoussi, che dà un contributo fondamentale al superamento dei tradizionali
indicatori economici mediante l’introduzione di un approccio multidimensionale al concetto di
benessere.
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/411/1/Fissi_l%27economia_della_felicit%C3%A0.pdf
Fissi, Martina L’economia della felicità: nota su "La misura sbagliata delle nostre vite. Perché il PIL non basta più per valutare benessere e progresso sociale" di J.E. Stiglitz, A. Sen, J.P. Fitoussi, Prefazione di Nicolas Sarkozy, Etas, Milano 2010, pp. XLII+166. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:413
2012-01-19T09:15:36Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/413/
Dalla ragione morale di Kant alla teoria dei sistemi sociali di Luhmann.
Tomaselli, Antonio
Scienze Sociali
Political science
Miscellany
Filosofia Politica
Scienza Politica
Con questo articolo mi sono proposto di mettere in evidenza l'inadeguatezza della ragione di Kant non solo a giustificarsi agli occhi del sapere scientifico Postmoderno, ma anche di raggiungere il "miraggio dell'universale". Ponendomi allora nella posizione di un osservatore, ho potuto vedere che una teoria in grado di descrivere il presente, può essere solo quella che innanzitutto rifiuta ontologie strutturali; questo mi ha permesso di trovare allora nei sistemi sociali di Luhmann, da un lato una teoria in grado di descrivere la complessità sociale, dall'altro quello di mettere in evidenza che la ragione, da qualsiasi osservatore venga ricostruita, si basa sempre su un paradosso che si dispiega nel tempo sempre come tale a seconda degli osservatori e delle distinzioni che volta per volta vengono utilizzate. Per concludere allora, credo si possa poter sostenere che una ragione valida per tutti non esita; c'è però la possibilità di agire costruendo senso e credo che questa sia una acquisizione postmoderna.
Article
NonPeerReviewed
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Tomaselli, Antonio Dalla ragione morale di Kant alla teoria dei sistemi sociali di Luhmann. (Submitted)
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:415
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/415/
L’accademia dei morti viventi.
Parte prima: la revisione paritaria
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
La revisione paritaria (peer review) com’è condotta tradizionalmente, in un dialogo notturno fra redattori e revisori, esclude gli autori dalla conversazione e ostacola la circolazione delle idee. La rete non solo rende possibile spostare la revisione dopo la pubblicazione, ma, soprattutto, trasforma il giudizio in una peer-to-peer review. L’autore non è più un ‘individuo “originale” artificiosamente isolato dal contesto, ma un nodo di citazioni e di rielaborazioni: la ricerca può tornare a essere, come nei dialoghi platonici, partecipazione a uno scambio comunitario di idee. Se la rete si trasforma in un medium universale, gli studiosi che non sapranno trascendere se stessi, per restare incatenati in sistemi che li separano gli uni dagli altri, diventeranno morti viventi, con i loro libri e la loro professione
2012-01-24
Article
PeerReviewed
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Pievatolo, Maria Chiara (2012) L’accademia dei morti viventi. Parte prima: la revisione paritaria. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
http://bfp.sp.unipi.it/btfp/?p=1033
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/416/
L’accademia dei morti viventi.
Parte terza: i testi
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
“Le nostre nuove tecnologie testuali ed editoriali devono riconoscere da una parte che pubblicare semplicemente i testi on-line e riuscire a riprodurre le strutture del libro in forma digitale non basta, in quanto la rete non può e non deve replicare il codice; e, dall’altra, che spostarsi semplicemente a una forma editoriale più connessa internamente non rivoluzionerà parimenti la circolazione dei testi, perché l’accento resta sul testo individuale, l’autore individuale, la mente individuale.“
“Ogni pubblicazione è parte di una serie progrediente di conversazioni pubbliche, condotte in molteplici registri temporali e attraverso molteplici testi. Rendere questo conversazioni il più possibile accessibili e invitanti dovrebbe essere lo scopo di chi immagina il corso delle comunicazioni testuali del futuro.“
2012-02-05
Article
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Pievatolo, Maria Chiara (2012) L’accademia dei morti viventi. Parte terza: i testi. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
http://bfp.sp.unipi.it/btfp/?p=1353
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L’accademia dei morti viventi.
Parte seconda: il fantasma dell’autore
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Come possono i nostri testi rimanere unici, discreti, originali, in un ambiente in cui perfino la lettura di una pagina web richiede un’operazione di copia? Il concetto di autore moderno riposa sul presupposto che il suo testo sia finito, compiuto, perfectum e originale, come so fosse stato partorito armato dalla sua mente. Tutto ciò che è preso da altri testi, se non è chiaramente delimitato, è un plagio. Ci sono però state epoche in cui la cultura progrediva per piccole addizioni, e si preferiva la compilazione e il commentario all’opera “originale”, insostenibile perché idiosincratica. Quando le barriere si affievoliscono e i testi diventano aperti, come nel Medioevo, il valore aggiunto di un nuovo contributo si trasferisce nella creatività combinatoria dei curatori. Dobbiamo soltanto imparare di nuovo ad apprezzarlo e a ritrovarlo nei libri tradizionali, traendo profitto dalla multimodalità offerta dalle tecnologie digitali.
2012-01-31
Article
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Pievatolo, Maria Chiara (2012) L’accademia dei morti viventi. Parte seconda: il fantasma dell’autore. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
http://bfp.sp.unipi.it/btfp/?p=1225
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:418
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GESAMTKVNSTWERK RES PVBLICA
Morigi, Massimo
Filosofia Politica
Gesamtkvnstwerk Res Pvblica è un paper di Massimo Morigi che con metodo materialistico-dialettico e partendo dalla discussione sull’ estetizzazione della politica operata dal fascismo e, in genere, dai regimi totalitari del Novecento, getta le basi per una teoria politica in cui l’estetizzazione della politica è un concetto base che si rivela decisivo non solo per la critica ai regimi autoritari e totalitari ma anche per le sue potenzialità rivoluzionarie contro l’attuale sistema post-democratico e turbo-capitalistico. Gesamtkvnstwerk Res Pvblica introducendo quindi l’estetizzazione della politica come un momento positivo e decisivo nella dialettica di superamento dell’attuale fase del turbo-capitalismo finanziario, intende riannettersi, sulla falsariga di Marx e di Hannah Arendt, alla migliore tradizione del pensiero politico occidentale di liberazione dell’uomo e ricuperare quel “tesoro perduto” della rivoluzione che un piatto e cieco modo di intendere il repubblicanesimo - cui Gesamtkvnstwerk Res Pvblica intende, pur se in via eterodossa e polemica rispetto all’attuale mainstream neorepubblicano, collocarsi - vorrebbe accuratamente e scientemente ignorare.
2007-10-03
Conference or Workshop Item
PeerReviewed
text
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Morigi, Massimo (2007) GESAMTKVNSTWERK RES PVBLICA. In: IV Coloquio “Tradição e modernidade no mundo iberoamericano”, 1, 2, 3 ottobre 2007, Coimbra. (Unpublished)
https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGVmYXVsdGRvbWFpbnx2aXRhYWN0aXZhZGVybm9tb3NkZXJlcmRlfGd4OjZkMDIzZjliZDU5MjIzMjM
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Politica, morale, moralismo
Gatti, Roberto
Filosofia Politica
Si tratta della bozza di una conferenza pisana che l'autore ha scelto di offrire ad una revisione paritaria aperta e pubblica
2012-02-18
Conference or Workshop Item
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/419/1/moralismo.pdf
Gatti, Roberto (2012) Politica, morale, moralismo. In: Politica e sapienza, 2012, Pisa. (Unpublished)
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:420
2012-02-28T18:54:42Z
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Il moralismo
Costa, Giacomo
Filosofia Politica
Si tratta di una bozza dell'intervento, offerta alla pubblica discussione.
2012-02-18
Conference or Workshop Item
NonPeerReviewed
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cc_by_sa
https://archiviomarini.sp.unipi.it/420/1/moralismoFebbr2012.pdf
Costa, Giacomo (2012) Il moralismo. In: “Politica e sapienza”, 2012, Pisa. (Unpublished)
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:423
2013-02-15T15:49:50Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/423/
L’accademia dei morti viventi.
Parte quarta: la conservazione dei testi
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
Più effimera delle tavole di pietra, la carta stampata appare convenzionalmente più affidabile dei testi digitalizzati, esposti al malfunzionamento degli strumenti – sebbene i dati sugli hard disk siano assai più durevoli di quanto s’immagini, – e all’obsolescenza dei programmi e dei formati. La nostra esperienza nella conservazione di documenti cartacei è millenaria, mentre siamo dei neofiti per quelli elettronici. Anche per questo subiamo le complicazioni archeologiche connesse a programmi e formati proprietari non più mantenuti delle aziende produttrici.
La soluzione del problema della conservazione – come insegna la sopravvivenza selettiva delle opere di Aristotele – è in primo luogo sociale. Le biblioteche del XXI secolo saranno sempre più digitalizzate: la loro funzione astratta, però, – solo contingentemente identica alla conservazione di oggetti di carta - rimarrà la diffusione della conoscenza. Non a caso i bibliotecari sono, nell’accademia dei morti, fra i pochissimi vivi. Ma non possono essere lasciati soli: la conservazione è sempre il lavoro di una comunità.
2012-02-23
Article
PeerReviewed
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Pievatolo, Maria Chiara (2012) L’accademia dei morti viventi. Parte quarta: la conservazione dei testi. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
http://bfp.sp.unipi.it/btfp/?p=1553
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:424
2012-03-18T23:58:32Z
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Recensione a Valeria Ottonelli, "La libertà delle donne. Contro il femminismo moralista"
Casalini, Brunella
Filosofia Politica
Recensione a Valeria Ottonelli, La libertà delle donne. Contro il femminismo moralista, il melangolo, Genova 2011, pp. 125.
2012-03-19
Article
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Casalini, Brunella (2012) Recensione a Valeria Ottonelli, "La libertà delle donne. Contro il femminismo moralista". (Unpublished)
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:425
2012-03-12T10:51:53Z
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Libere di scegliere? Patriarcato, libertà e autonomia in una prospettiva di genere
Casalini, Brunella
Filosofia Politica
Are we today in a post-patriarchal or in a neo-patriarchal society? To answer this question, the article explores – in a gender perspective – the contemporary redefinition of public and private sphere, as well as the main changes taking place in connection with reproductive and sexual freedom, and in family life.
2011-12
Article
PeerReviewed
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en
cc_by_nc_nd
https://archiviomarini.sp.unipi.it/425/1/Liberediscegliere.pdf
Casalini, Brunella (2011) Libere di scegliere? Patriarcato, libertà e autonomia in una prospettiva di genere. Etica & Politica / Ethics & Politics, XII (2). pp. 329-364.
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:426
2012-03-12T10:50:35Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/426/
The Politics of Reproductive Labour in Globalization
Casalini, Brunella
Filosofia Politica
L’obiettivo di questo paper è descrivere alcuni dei mutamenti fondamentali che la femminilizzazione del lavoro e delle migrazioni in epoca di globalizzazione ha prodotto nella politica del lavoro riproduttivo e riflettere sui numerosi interrogativi che essi sollevano sul piano etico e politico. In particolare si intendono sostenere due tesi. Primo, dal punto di vista della giustizia locale e globale, un problema serio è posto non tanto dalla diffusa monetizzazione del lavoro riproduttivo, quanto dal suo sfruttamento e dalle conseguenze della sua privatizzazione, in particolare dal diseguale potere d’acquisto delle risorse di cura sia tra paesi ricchi e paesi poveri, sia all’interno degli stessi paesi ricchi. Secondo, da un punto di vista di genere, le forme che oggi assume la mercificazione del lavoro riproduttivo appaiono funzionali al rafforzamento di strutture di potere patriarcali. Esse creano un apparente conflitto d’interessi tra donne, rafforzando le diseguaglianze lungo le linee di classe, colore ed etnia; al tempo stesso mettono a rischio quanto è stato fatto a cominciare dagli anni Settanta per andare verso la parità, verso un’equa divisione del lavoro di cura, e in direzione di una conciliazione tra lavoro e cura.
Conference or Workshop Item
NonPeerReviewed
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Casalini, Brunella The Politics of Reproductive Labour in Globalization. In: GLOBALIZZAZIONE E GOVERNANCE DELLE SOCIETÀ MULTICULTURALI 8-9 marzo 2010 , 8-9 marzo 2010, Palermo.
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:428
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/428/
La via verso l'alto. Autonomia dell'anima e politica nella Repubblica di Platone
Pievatolo, Maria Chiara
Platonic philosophy
Filosofia Politica
Platone non era un pensatore astratto e matematizzante, come lo ha rappresentato una tradizione anti-intellettualistica novecentesca. Si proponeva, piuttosto, di fare una politica della filosofia, per costruire una società della conoscenza fondata sull'autonomia della ragione. Questo lo condusse a dare per scontati - in una prospettiva pratica - alcuni limiti della politica del suo tempo: così la sua critica all'economia, che avrebbe potuto essere tanto radicale quanto il suo rifiuto della discriminazione sessuale, rimane incompiuta, alla mercé del lettore, la critica alla famiglia è costruita sull'oikos antico, schiavista e patriarcale; la teoria della comunicazione politica è costruita sul mito. Nel suo pensiero, politica e filosofia si confrontano in una lotta mortale, che alla fine ha una soluzione coerente solo nella filosofia, e non nell'antropologia politica. Questa interpretazione si basa sull'ipotesi che sia possibile leggere la Repubblica come una composizione ipertestuale.
2007-09-27
Article
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Pievatolo, Maria Chiara (2007) La via verso l'alto. Autonomia dell'anima e politica nella Repubblica di Platone. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
http://purl.org/hj/bfp/173
oai:archiviomarini.sp.unipi.it:429
2013-02-15T15:51:28Z
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https://archiviomarini.sp.unipi.it/429/
Scienze umane aperte
Pievatolo, Maria Chiara
Filosofia Politica
L’espressione digital humanities viene solitamente tradotta come “informatica umanistica”. Secondo Eric Johnson, bibliotecario, le definizioni recenti di questa disciplina in verità non così nuova sono accomunate da una caratteristica: non hanno nulla a che vedere con l’informatica. Intendono infatti se stesse secondo principi così ampi e programmatici da rischiare di apparire retorici: collaborazione, spirito inclusivo, interdisciplinarità, acceso aperto, procedure aperte, codice aperto, coinvolgimento del pubblico e comunità di passione o di conoscenza.
Dietro le parole, però, c’è la scelta non retorica di superare il mondo dello studioso solitario e della pubblicazione riservata: le scienze umane aperte sono gli ambiti delle discipline umanistiche che si propongono di democratizzare la produzione e il consumo della ricerca.
2012-04-05
Article
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Pievatolo, Maria Chiara (2012) Scienze umane aperte. Bollettino telematico di filosofia politica. ISSN 1591-4305
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