Tetradrakmaton

Il processo a Socrate

Bollettino telematico di filosofia politica
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Politici, poeti e artigiani

Socrate, allo scopo di mettere in atto la missione impostagli, a suo parere, dal dio di Delfi, sottopone a esame coloro che hanno reputazione di sophia, per dimostrare che sono più sapienti di lui. (Apologia, 21c ss) L'elenchos di Socrate è rivolto, in particolare, a tre categorie:

Ai politici Socrate dedica pochissime parole, anche perché l'intera Apologia è una denuncia dell'insufficienza e della debolezza della morale politica (democratica) alla cui luce egli è posto sotto accusa. L'elenchos dei poeti e degli artigiani viene invece esplicitamente giustificato.

I poeti, nell'oralità primaria da cui ci si stava congedando, erano l'autorità enciclopedica e culturale per eccellenza, in quanto detentori della tecnica della memoria. Il poeta, in questa tradizione, non aveva la funzione attiva di creare o di conoscere per proprio conto, ma quella, passiva, di ricordare: di comporre, per così dire, sotto dettatura, per ricevere una sapienza diffusa e impersonale. Non a caso le divinità ispiratrici dei poeti erano le Muse, figlie di Zeus e di Mnemosyne, dea della memoria.

Se il canto dei poeti viene interrotto e li si sottopone a un confronto dialettico, che richiederebbe loro una comprensione attiva di ciò che ricordano e fanno ricordare, sono inevitabilmente confutati. La sophia di Socrate, che comporta la ricerca di astrazioni valide per tutti i casi e si acquisisce tramite un percorso e un impegno personale è completamente diversa dalla physis (naturalità) e dall'enthousiamos (ispirazione divina) del mondo dei poeti, il quale presuppone, moralmente, socialmente e cognitivamente, passività e predeterminazione. Questo giudizio sui poeti viene sviluppato da Platone in un dialogo giovanile, lo Ione.

Gli artigiani di cui parla Socrate sono indicati col termine cheirotechnes, il quale designa chi esercita un'arte o una tecnica manuale. La parola greca techne copre lo spettro semantico sia della nostra "arte" sia della nostra "tecnica": lavoro manuale, lavoro ingegneristico e lavoro artistico convivono in un solo concetto. Socrate riconosce, nel cheirotechnes, una sapienza di settore che rischia di diventare presunzione solo quando pretende di ergersi a sapienza complessiva.

Gli aspetti filosoficamente apprezzabili delle tecniche, in una prospettiva socratico-platonica, sono: 8

La conoscenza socratica, tuttavia, non può essere a sua volta ridotta a techne: Socrate, infatti, lo nega esplicitamente (Apologia, 20c) Il suo sapere, per quanto riconosca il valore della techne, è legato alla più ampia scelta preliminare della vita vocata all'indagine: «l'insegnamento delle singole tecniche spetta ai competenti; la consapevolezza del proprio agire e il contenuto che ne scaturisce nel rapporto con gli altri, di volta in volta, spogliatici di ogni formula cristallizzata, da ogni pregiudizio, spetta a ciascuno di noi». 9

Bibliografia



[8] Vedi G. Cambiano, Platone e le tecniche, Roma-Bari, Laterza, 1991.

[9] F. Adorno, La filosofia antica, Milano, Feltrinelli, 1993, p. 136.


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