Fra governo degli uomini e governo della legge: rule of law e ordine spontaneo

Pievatolo, Maria Chiara (2002) Fra governo degli uomini e governo della legge: rule of law e ordine spontaneo. Lo Stato di diritto. Storia, teoria, critica (a cura di Pietro Costa e Danilo Zolo).

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Abstract

Hayek e Leoni hanno sostenuto che solo una rule of law giurisprudenziale, prodotta da magistrati e notabili. può comporre un ordinamento giuridico non autoritario, perché espressione di un ordine spontaneo - esito cioè dell’evoluzione storica invece che della violenza ottusa e presuntuosa della deliberazione politica, democratica o no. Quando il Politico di Platone contrapponeva il governo degli uomini al governo delle leggi, trattava il secondo come una soluzione di ripiego per un mondo non più naturalmente ordinato bensì storicamente e culturalmente caotico e privo di governanti divini e sapienti capaci di allevare gli esseri umani come se fossero greggi. Il governo delle leggi ha dei difetti - autoritarismo, generalità, rigidezza – ed è soggetto a deliberazioni politiche aleatorie, ma pare preferibile a quello degli uomini proprio perché nella storia, ormai, non ci sono più dei a governare ma uomini soltanto. Contro Platone, Hayek e Leoni tentano di attribuire alla loro versione della rule of law una sapienza sovraumana, così da elevarla da surrogato esposto alla discussione a soluzione finale del dilemma del Politico, interpretando la storia come una storia naturale. L’ordine spontaneo di cui la loro rule of law è espressione garantisce libertà e sviluppo civile in quanto ricostruttivamente rappresentabile come esito di un’evoluzione scelta da nessuno, alla maniera dei sentieri nel bosco, formati spontaneamente e per l’utilità di tutti grazie ai ripetuti passaggi di viandanti intenti a individuali camminate. Questa tesi presuppone però che sul bosco – come sulla società - sia possibile raccontare una storia soltanto, ed esclusivamente nella prospettiva e negli interessi di chi lo riduce a luogo di passeggio. In questo spazio definito da un’unica storia trattata come storia naturale, perfino la liberale libertà individuale non ha un valore morale, ma soltanto evolutivo, sperimentale e strumentale: se “la civiltà” fosse onnisciente essa diventerebbe inutile. Teorie dell’ordine spontaneo come quelle di Hayek e Leoni si preoccupano di dimostrare che è possibile solo una determinata storia naturale o si limitano soltanto a postularla? Se, infatti, come risulterà dall’analisi di questo articolo, non fosse dimostrato che la storia è una e una soltanto, il loro appello antidemocratico al diritto giurisprudenziale si ridurrebbe a un affidamento tecnocratico, basato su una teoria della società assunta arbitrariamente come naturale, a un governo non genericamente di uomini, ma, specificamente, di un’élite di notabili.

Item Type: Article
Natural Language Keywords: ordine spontaneo, neoliberalismo, Hayek. Bruno Leoni, storicismo giuridico, rule of law, diritto giurisprudenziale
Subjects: Dip. Scienze della Politica > Filosofia Politica
Filosofia > Miscellany of philosophy > Filosofia Politica
Filosofia > Modern Western philosophy > Filosofia Politica
Depositing User: Maria Chiara Pievatolo
Date Deposited: 01 May 2020 16:27
Last Modified: 28 Jul 2020 16:40
URI: https://archiviomarini.sp.unipi.it/id/eprint/864

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